Shigeru Ishiba (foto Epa, via Ansa) 

Il Giappone alla ricerca di un leader politico

Giulia Pompili

Con le dimissioni di Ishiba si riapre la corsa a chi guiderà il governo. Due volti contrapposti

Dopo le dimissioni del primo ministro giapponese Shigeru Ishiba, meno di un anno dopo aver ottenuto la carica, il Partito liberal democratico, che governa quasi ininterrottamente il Giappone sin dalla sua fondazione nel 1955, dovrà scegliere per la terza volta in cinque anni il suo nuovo leader, che diventerà automaticamente anche il nuovo primo ministro giapponese.

 

Le primarie si terranno il prossimo 4 ottobre e avverranno considerando pari i voti della base del partito e dei parlamentari in carica, almeno nel primo turno di selezione, ed è la prima volta che i burocrati danno così tanto vantaggio ai volti e ai candidati più popolari tra i giapponesi, in uno sforzo di trasparenza in più rispetto alle lotte interne e a porte chiuse degli ultimi anni.

 

Tra i possibili candidati c’è la grande promessa della politica nipponica, Shinjiro Koizumi, considerato sempre troppo giovane per la leadership (ora ha 44 anni): figlio del popolarissimo ex primo ministro Junichiro, la sua popolarità è cresciuta molto quando Ishiba lo ha nominato ministro dell’Agricoltura. Dall’altra parte c’è la leader dell’opposizione interna al partito, Sanae Takaichi, di 64 anni e molto vicina all’ex primo ministro Shinzo Abe assassinato l’8 luglio del 2022. Takaichi ci prova da tempo ad arrivare alla leadership, l’anno scorso ha perso di poco le primarie contro Ishiba, ed è nota per le sue posizioni di estrema destra soprattutto sui temi sociali. Se fosse eletta sarebbe la prima capa donna di un governo giapponese. Secondo alcuni media, vista l’ascesa dell’estrema destra giapponese con il partito Sanseito cresciuto in Parlamento, le posizioni nazionalista di Takaichi e le sue opinioni aggressive sulla Cina “potrebbero non essere più considerate così problematiche”, soprattutto dal pubblico.

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  • Giulia Pompili
  • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.