
Ansa
L'escalation di Putin
Il più pesante attacco russo su Kyiv
Droni e missili colpiscono anche il palazzo del governo. Trump si dice pronto a nuove sanzioni
Bruxelles. Nella notte tra sabato e domenica, l’Ucraina è stata oggetto del più pesante attacco dal cielo della Russia dall’inizio della guerra di aggressione il 24 febbraio del 2022, confermando l’intenzione di Vladimir Putin di procedere a un’escalation del terrore a seguito dello stallo sul campo di battaglia e del fallimento dell’offensiva estiva.
810 droni kamikaze Shahed, nove missili da crociera Iskander-K e quattro missili balistici Iskander-M/KN-23 sono stati utilizzati contro Kyiv, Odessa, Zaporizhzhia, Kryvyi Rih e altre città in tutto il paese, colpendo abitazioni e infrastrutture civili. L’esercito ucraino ha detto di aver abbattuto o neutralizzato 747 droni e quattro missili. Ma, per la prima volta, le difese aeree non sono bastate a proteggere il quartiere governativo della capitale, uno dei più protetti. Il palazzo del governo, vicino alla residenza di Volodymyr Zelensky e alla sede della Verkhovna Rada (il Parlamento), è stato colpito provocando danni. Il ponte Kryukiv, che attraversa il fiume Dnepr a Kremenchuk, è stato messo fuori uso. Il bilancio provvisorio è di cinque morti e più di quaranta feriti. Alcuni droni hanno attraversato la frontiera tra la Bielorussia e l’Ucraina. “Questi massacri ora, quando una vera diplomazia avrebbe potuto già essere avviata molto tempo fa, sono un crimine deliberato e un prolungamento della guerra”, ha detto il presidente Zelensky, ricordando Donald Trump di non aver mantenuto la parola data sui suoi negoziati di pace. “A Washington è stato ripetutamente affermato che seguiranno sanzioni al rifiuto di dialogare”, ha detto Zelenesky.
La mancanza di pressione seria e le concessioni ottenute sono interpretate da Vladimir Putin come un assegno in bianco. “Il mondo può costringere i criminali del Cremlino a fermare le uccisioni: tutto ciò che serve è la volontà politica”, ha ricordato Zelensky.
I leader europei hanno condannato l’attacco della scorsa notte, lanciandosi nuovamente nell’esercizio di cercare di convincere Trump che Putin lo sta prendendo in giro. “Ancora una volta il Cremlino si fa beffe della diplomazia, calpesta il diritto internazionale e uccide indiscriminatamente”, ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. “Parlare di pace mentre si intensificano i bombardamenti e si prendono di mira edifici governativi e abitazioni: questa è la versione di Putin della ‘pace’. La Russia ha iniziato questa guerra e sta scegliendo di continuarla”, ha aggiunto il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa. “Ogni attacco russo è una scelta deliberata e un messaggio: la Russia non vuole la pace”, ha detto l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Kaja Kallas. “I bombardamenti di oggi, tra cui quello contro un edificio governativo a Kyiv, rientrano in un chiaro schema di escalation”. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha avuto una conversazione telefonica con Zelensky. “Insieme all’Ucraina e ai nostri partner, ci battiamo per la pace”, mentre “la Russia si sta chiudendo sempre più nella logica della guerra e del terrore”, ha detto Macron. “L’attacco russo agli edifici governativi di Kyiv dimostra ancora una volta che continuare a rinviare una forte reazione contro Putin e i tentativi di placarlo non hanno senso. Stati Uniti ed Europa devono insieme costringere la Russia ad accettare un cessate il fuoco immediato. Abbiamo tutti gli strumenti”, ha ricordato il premier polacco, Donald Tusk.
I tentativi degli europei di convincere Trump a introdurre sanzioni “devastanti” contro la Russia finora sono tutti falliti. Nella telefonata dopo il vertice della dei volenterosi di giovedì a Parigi, il presidente americano non ha assunto alcun impegno fermo, né sulle sanzioni né sulle garanzie di sicurezza, rigettando la responsabilità sugli europei. Una piccola apertura è arrivata ieri dal segretario al Tesoro. “Siamo pronti ad aumentare la pressione sulla Russia, ma abbiamo bisogno che i nostri partner in Europa seguano”, ha detto Scott Bessent, riconoscendo che “un completo collasso” dell’economia russa “porterà il presidente Putin al tavolo”. E a un giornalista che gli chiedeva se fosse pronto a passare alla prossima fase delle sanzioni, Trump ha risposto “lo sono”.

l'editoriale dell'elefantino