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Le dichiarazioni
L'incontro Putin-Zelensky è sempre più lontano
Lavrov delegittima Zelensky e dice che prima di un eventuale vertice dovranno riprendere i colloqui di Istanbul. Gli attacchi russi non si fermano
L'incontro tra Zelensky e Putin e le speranze di una tregua in Ucraina sono più lontane. In un'intervista a Nbc News il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato che, ad Anchorage, Trump e Putin non si sono mai accordati per un vertice con il presidente ucraino, e che comunque questo andrebbe preparato accuratamente e preceduto dalla prosecuzione dei colloqui a Istanbul. Lavrov ha poi attaccato di nuovo Zelensky: "Non è più legittimato a firmare documenti legali sull'accordo ucraino, motivo per cui Mosca non ritiene razionale un simile vertice solo per dare al capo del regime di Kyiv l'opportunità di dichiarare la propria legittimità ed essere al centro dell'attenzione".
Mentre le possibilità di un vertice sfumano, il ministro delle finanze tedesco Lars Klingbeil è giunto a Kyiv per una visita non annunciata: "Putin non si illuda", ha detto Klingbiel, "sul fatto che il sostegno della Germania all'Ucraina possa vacillare. Rimaniamo il secondo maggiore sostenitore dell'Ucraina a livello mondiale e il più grande in Europa". E ha esortato il capo del Cremlino a mostrare interesse per un processo di pace "nella guerra più sanguinosa degli ultimi 80 anni in Europa".
Non si fermano, intanto, gli attacchi russi: solo nelle ultime 24 ore raid contro le regioni di Sumy e Kharkiv hanno causato due morti e almeno quattordici feriti, mentre sono stati lanciati 104 droni russi, 76 dei quali sono stati abbattuti o neutralizzati dalle difese aeree ucraine.

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