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Editoriali
Le minacce degli europei al nucleare iraniano
Se Teheran non riprenderà i negoziati Francia, Germania e Regno Unito ripristineranno le sanzioni revocate dieci anni fa. L'obiettivo è non permettere all'Iran di acquisire armi nucleari in nessuna circostanza
Se l’Iran non riprenderà i negoziati sul nucleare con la comunità internazionale prima della fine di agosto, Francia, Germania e Regno Unito ripristineranno le sanzioni revocate dieci anni fa. E’ questa la decisione presa dagli “E3”, i ministri degli Esteri dei tre paesi, con una lettera inviata alle Nazioni Unite: “Abbiamo chiarito che se l’Iran non è disposto a raggiungere una soluzione diplomatica prima della fine di agosto 2025, o non coglie l’opportunità di una proroga, l’E3 è pronta ad attivare il meccanismo di snapback”, si legge nella lettera. Tutti e tre i paesi hanno firmato nel 2015 il Piano d’azione congiunto globale (Jcpoa) con Stati Uniti, Cina e Russia, un accordo che impone limiti significativi al programma nucleare iraniano in cambio della revoca delle sanzioni – e da cui gli Stati si sono ritirati nel 2018.
Secondo i ministri, Teheran ha violato “la quasi totalità” dei suoi impegni, ha accumulato scorte di uranio superiori oltre quaranta volte il limite consentito, ha arricchito l’uranio fino al 60 per cento – ben oltre il limite del 3,67 per cento stabilito – ha prodotto in siti vietati come Fordow, tutto senza alcuna trasparenza. Durante la guerra dei dodici giorni lanciata lo scorso giugno da Israele proprio contro il programma nucleare iraniano, l’Iran ha sospeso la sua cooperazione con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). E’ anche per questo che i tre paesi negli ultimi mesi hanno intensificato gli avvertimenti al regime iraniano, gli ultimi colloqui del mese scorso in Turchia sono stati definiti “difficili”. Per gli europei è fondamentale che riprendano il prima possibile i negoziati con gli Stati Uniti, negli ultimi giorni Teheran ha mostrato un’apertura, ma per il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi il meccanismo di snapback minacciato dagli europei “non è così importante”. Per i tre ministri l’obiettivo è soltanto uno: “Non permettere all’Iran di acquisire armi nucleari in nessuna circostanza”.

La telefonata da Berlino