Aspettando l'incontro

L'Ucraina non si fa illusioni, teme le trappole di Putin, si affida a Trump e cerca gli europei

Kristina Berdynskykh

Secondo gli analisti ucraini, l’obiettivo del Cremlino è logorare gli alleati e dividere Zelensky da Washington. E intanto raddoppia i suoi bombardamenti. “L’esperienza acquisita in questi anni e il processo negoziale degli ultimi mesi ci rendono scettici”. Il precedente dei colloqui di Istanbul

Kyiv. Il presidente americano Donald Trump potrebbe incontrare già la prossima settimana il suo omologo russo Vladimir Putin. Sarà il loro primo incontro faccia a faccia da quando Trump è tornato alla Casa Bianca, ed era un risultato che tutti e due i leader desideravano. I colloqui russo-americani si svolgeranno sullo sfondo di un ultimatum lanciato da  Washington, che esige un cessate il fuoco immediato in Ucraina o pesanti sanzioni contro la Russia. Putin venerdì ha parlato con i suoi alleati in Cina, India e Bielorussia, vuole evitare o rinviare l’introduzione di nuove restrizioni all’economia russa, ma non vuole fermare la guerra in Ucraina. Almeno, questo è ciò che pensano molti esperti di Kyiv. “L’esperienza acquisita in questi anni  e il processo negoziale degli ultimi mesi ci rendono scettici”, spiega al Foglio il politologo Volodymyr Fesenko, secondo il quale l'Ucraina ha già dimostrato di essere pronta a negoziare un cessate il fuoco. A marzo, ha accettato la proposta degli Stati Uniti di una tregua di 30 giorni ma né il consenso ucraino né le pressioni americane ed europee hanno convinto  la Russia a fare marcia indietro sulle sue posizioni.

   
Mosca è riuscita a evitare problemi grazie a uno stratagemma: ha proposto negoziati diretti con l’Ucraina a Istanbul, a cui Kyiv ha immediatamente aderito. Diverse fasi dei negoziati hanno dimostrato che, a parte uno scambio di prigionieri, non si poteva ottenere altro durante questi colloqui. “Ma Putin si è guadagnato tempo”, spiega Fesenko. E ora sta cercando di ripetere questa manovra. Ancora una volta, è arrivato al punto di offrire qualcosa di nuovo a Trump per fermare l'ultimatum alla Russia che scadeva oggi per accettare un cessate il fuoco. Durante la visita dell’inviato speciale  degli Stati Uniti Steve Witkoff a Mosca e il suo incontro con Putin, è stata delineata la possibilità di un faccia a faccia  personale tra Trump e il presidente russo. “Putin è stato costretto a rispondere all'ultimatum di Trump”, osserva il politologo.

 

Il capo del Cremlino ha osservato il  cambio di posizione annunciato da Trump a favore di Kyiv, la ripresa delle forniture di armi all’Ucraina e la minaccia di sanzioni. Per questo motivo, Fesenko è convinto che Putin cercherà di rompere l’attuale situazione negoziale, per allontanare Trump dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky e accusare l’Ucraina di non volere un cessate il fuoco. “Questo potrebbe essere il piano  di Putin”, suggerisce. Sebbene potrebbe esserci una strategia più primitiva: semplicemente prendere tempo. Per esempio, Putin potrebbe accettare un cessate il fuoco graduale, ma prima chiedere nuovi colloqui con un gruppo di esperti che potrebbero durare settimane o mesi. Allo stesso tempo, la società ucraina, stanca della guerra, sostiene la via diplomatica.

  

Secondo un sondaggio della società sociologica americana Gallup, condotto a luglio, il 69 per cento  degli ucraini è a favore di una rapida fine della guerra attraverso i negoziati, e solo il 24 per cento  degli intervistati ritiene che la lotta debba continuare fino alla vittoria. Nel 2022, la situazione era opposta: il 73 per cento della popolazione sosteneva che l’Ucraina dovesse combattere fino alla vittoria, e il 22 per cento sosteneva i negoziati di pace immediati. Ciò dimostra che gli ucraini vogliono la fine della guerra, ma sono ancora molto scettici sull'incontro tra Trump e Putin.

 

Secondo un’analisi condotta da Bbc Verify sui resoconti quotidiani dell’aeronautica militare ucraina, la Russia ha bombardato l’Ucraina in modo molto più attivo da quando Trump è tornato al potere. Nonostante le richieste del presidente americano di un cessate il fuoco, Mosca ha più che raddoppiato il numero di droni e missili lanciati contro l'Ucraina. Dal 20 gennaio, quando Trump è entrato in carica, al 19 luglio, la Russia ha sparato 27.158 munizioni. Negli ultimi sei mesi della presidenza di Joe Biden, sono state 11.614. 

 
Ora per Kyiv è molto importante definire una posizione negoziale comune tra gli alleati. “E’  positivo che Trump abbia informato l’Ucraina dei colloqui a Mosca e abbia chiamato Zelensky dopo che Witkoff aveva concluso l’incontro con Putin”, osserva Fesenko. Poi c’è stato anche un colloquio con i leader europei. “Il cessate il fuoco è la questione numero uno”, sottolinea il politologo. “Il processo negoziale stesso viene utilizzato dalla Russia come una trappola ibrida per creare scenari illusori e, allo stesso tempo, deviare la propria linea strategica per esaurire psicologicamente Stati Uniti, Europa e Ucraina”, ricorda Viktor Shlynchak, presidente del consiglio di amministrazione dell’Institute of World Politics, che raccomanda:  “Innanzitutto, dobbiamo partire dagli scenari più critici e non lasciarci trasportare dall’euforia che la guerra finirà in 24 ore, 100 giorni o 6 mesi”.
 

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