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Editoriali
Trump allenta le sanzioni al regime birmano
Dopo i complimenti del capo della giunta al presidente, il dipartimento del Tesoro americano ha rimosso dalla lista dei sanzionati aziende legate all’esercito e i loro dirigenti. Una preoccupante distensione dei rapporti
Due settimane fa il leader della giunta militare birmana, che da più di quattro anni – dal primo febbraio 2021, quando con un colpo di stato ha rovesciato il governo democraticamente eletto e portato il Myanmar in un regime di terrore – reprime il dissenso con le bombe sulla popolazione civile, aveva chiesto all’Amministrazione americana un allentamento delle sanzioni. Il presidente americano lo scorso 7 luglio aveva inviato una delle sue lettere con i dazi anche al generale Min Aung Hlaing, riconoscendo di fatto per la prima volta la giunta militare birmana, isolata da gran parte della comunità internazionale a eccezione di Cina, Russia, e India. La giunta aveva accolto la lettera con giubilo, come un’occasione per replicare con un messaggio in birmano e in inglese, dichiarandosi pronta a negoziare un accordo commerciale, e chiedendo “di riconsiderare l’idea di allentare e revocare le sanzioni economiche imposte al Myanmar, poiché ostacolano gli interessi comuni e la prosperità di entrambi i paesi e dei loro popoli”.
In quella lettera il capo della giunta aveva anche elogiato Trump per la sua “forte leadership nel guidare il suo paese verso la prosperità nazionale con lo spirito di un vero patriota”. Due settimane dopo, i complimenti hanno funzionato, il dipartimento del Tesoro americano ha rimosso dalla lista dei sanzionati aziende legate all’esercito e i loro dirigenti, alcune di queste accusate di aver fornito alla giunta aerei europei, un sistema di sorveglianza costiera francese e armi italiane per la marina aggirando le sanzioni occidentali, e produttori di armi, carri armati e mortai che da anni utilizza per reprimere le forze democratiche che si oppongono al regime. Erano stati inseriti nelle sanzioni del gennaio 2022 introdotte nel primo anniversario del colpo di stato dall’Amministrazione Biden. Prima la lettera, poi l’allentamento delle sanzioni da parte di Trump segnano una preoccupante distensione dei rapporti tra gli Stati Uniti e il regime birmano.



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