
Foto Ap, via LaPresse
Cherchez la trans: i Macron contro la svalvolata influencer americana
Nel grande show giudiziario a cui assistiamo ogni giorno, adesso ci si mettono pure Macron e la sua signora, che fanno causa a un'influencer americana
Non bastavano la grande indagine sui palazzinari di Milano e le accuse di concorso esterno in grattacielismo, il processo a Ciro Grillo che sembra riattivarsi solo d'estate come un format tipo "Moda mare a Positano", e la separazione delle carriere che scuote la politica. Nel grande show giudiziario a cui assistiamo ogni giorno, adesso ci si mettono pure Macron e la sua signora, che fanno causa a un'influencer americana.
Nello specifico il presidente e la sua signora hanno mandato gli avvocati a tale Candace Owens, famosa nel gran circo dell’estrema destra statunitense più fantasista, e che da un po’ di tempo si è specializzata nel diffondere la bislacca teoria secondo cui Brigitte Macron sarebbe in realtà un uomo. La storia va avanti da un po’: la Owens ci ha pure fatto una serie su YouTube, di ben otto puntate, intitolata “Becoming Brigitte” (“Diventare Brigitte”). Adesso i Macron si son stufati, forse giustamente, hanno fatto causa e han detto che son pronti a presentarsi anche in aula nel Delaware, lo stato americano dove la signora ha registrato le sue imprese (e che imprese). Si sono dichiarati vittime di “una campagna di umiliazione globale”, “in base a menzogne motivate dal profitto”. “Owens ha vivisezionato il loro aspetto, il loro matrimonio, i loro amici, la loro famiglia e la loro storia personale, in una narrazione grottesca progettata per infiammare e degradare”, sostiene la causa. “Il risultato è puro bullismo incessante su scala mondiale”. (Masneri segue a pagina quattro)
Forse è un po’ esagerata come reazione, e questa signora Owens adesso avrà ulteriore pubblicità dalla causa (chi di noi l’aveva mai sentita nominare prima?). I Macron però sono evidentemente stufi: del resto prima ci fu la teoria che lui fosse gay, con le foto del presidente sempre con dei nerboruti amici accanto; poi sono uscite le immagini della moglie che lo mena (sull’aereo di stato in visita ufficiale in Vietnam qualche mese fa). Adesso (ma in realtà è vecchia) la storia trans. Come se non bastasse la realtà abbastanza boccaccesca della moglie che è stata la professoressa del marito, come in un film di Alvaro Vitali o Renzo Montagnani. Ma secondo la Owens Brigitte Macron è non solo nata uomo, col nome di Jean-Michel Trogneux, ma da uomo avrebbe pure sedotto e abusato l'allora minorenne Emmanuel. E poteva mancare la Cia? I Macron sarebbero parte di un “programma segreto della Cia che ha condotto esperimenti su esseri umani per sviluppare tecniche di controllo mentale tramite droghe, manipolazione psicologica e tortura”. Aridatece i QAnon, che ormai ci sembrano dei moderati riflessivi.
Owens è nipote di immigrati, anti trumpiana, poi improvvisamente trumpianissima. L’Arancione la definisce una “pensatrice very smart” (stiamo freschi). Ha sposato un lord inglese ricchissimo, ha lanciato un’azienda di telefonia mobile e una banca “anti woke”, insomma è una svalvolata di primissimo livello. E lo scontro legale speriamo che ci sia, sarebbe un grande “giorno in pretura” globale, meglio della causa tra Johnny Depp e Amber Heard, e delle lotte al Colosseo tra Zuckerberg e Musk (che non ci sono mai state. Tra l’altro pure alla base della trumpizzazione di Musk sta il figlio transizzato, diventato donna e donna molto critica contro di lui).
Un tempo giravano infatti altre teorie complottiste, ormai fuori moda. Ma adesso il trans è il non plus ultra. Di Michelle Obama dicevano per esempio che fosse una scimmia, in quanto nera; a sostenerlo era una sindachessa di un paesino del West Virginia che poi si dimise (e fu poi arrestata per una truffa ai danni dello stato). Ma qui è invece l’accusatrice Owens che è nera, dunque ulteriore salto carpiato (ma la destra 2.0 ormai ci ha abituati a questi cortocircuiti, si può essere neri e razzisti e gay e omofobi, come la capa molto fascistona della tedesca AfD, che ha una morosa donna e pure immigrata, e però sostiene “non sono lesbica, ho solo una fidanzata che amo”, vabbè, non fa una piega). Comunque, il nero ora è completamente sdoganato, è il trans che fa ancora strano: Brigitte Macron aveva denunciato già nel 2022 due donne francesi che sostenevano il suo essere uomo (condannate per diffamazione, ora sono state assolte in appello perché tramandare teorie svalvolate fa parte della libertà di pensiero, ha detto il tribunale di Parigi). Essere trans era la punta di diamante del wokismo democratico e dunque la lotta al trans è la punta di diamante dei destroni di tutto il mondo. Tra i primi atti di governo Trump infatti ha cancellato le transizioni di genere anche retroattivamente, col risultato che magari una signora Maria che era Maria da 20 anni si vede tornare indietro il nuovo passaporto con scritto Mario (immaginate le problematiche burocratiche). E sempre Trump quando ha ricevuto alla Casa Bianca la Juve qualche tempo fa ha domandato, presente John Elkann: “Ma avete trans nel vostro team”? ignorando certamente le problematiche familiari.
Che poi anche ’sti Macron: avrebbero fatto meglio ad abbozzare signorilmente, e Brigitte dire qualcosa tipo: “Non sono trans, purtroppo, perché non c’è niente di male a esserlo”, come ha commentato del resto Vladimir Luxuria, trans di lotta e di governo. Ma il o la trans mandano tutti al manicomio, comprese le femministe più integraliste che per anni ci hanno ripetuto che molti signori puntano a diventare signore per essere arrestate e poi poter abusare in carcere le detenute femmine-femmine, cioè nate proprio donne, certificate Dop e Docg. A noi è sempre parso un piano un po’ macchinoso: se uno volesse abusare femmine potrebbe farlo più facilmente e senza transizioni in zone buie delle città, stazioni, o in famiglia, ufficio, ecc. come dimostrano le tristi cronache quotidiane. L’unico caso di violenza trans che si registri in carcere peraltro è di segno opposto, quello di una povera trans nata uomo che è stata abusata, lei sì, nel penitenziario di Ferrara, a fine giugno, da quattro uomini, perché mandata in un carcere maschile. Ma la notizia non se l’è filata nessuno, né a destra né a sinistra, né maschi né femmine (e femministe). Cherchez la femme, o cherchez la trans, ma fate qualcosa, vabbè.


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