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Editoriali

Toh, Almasri non sarà estradato

Redazione

La Libia cambia idea e dimostra ancora una volta di essere inattendibile

Domenica si è materializzato lo scenario più prevedibile nella vicenda di Osama Njeem Almasri, il generale della Polizia giudiziaria libica arrestato e rimpatriato dall’Italia lo scorso 21 gennaio. Il ministero della Giustizia di Tripoli ha pubblicato un post su Facebook con cui ha ritrattato quanto aveva promesso non più tardi di una settimana prima, ovvero che avrebbe perseguito Almasri. Ora ha cambiato idea e spiega che il generale, accusato di crimini contro l’umanità, non sarà estradato, che la competenza resta libica, ha ricordato che Tripoli non è vincolata a consegnarlo alla Corte penale internazionale (Cpi) non avendo mai aderito allo Statuto di Roma e ha aggiunto di non avere ricevuto dall’Aia prove a sostegno delle accuse contro Almasri. In una parola, un voltafaccia.

 

In Italia non sono mancati coloro che in questi mesi avevano invece considerato attendibili le promesse e le parole del premier libico Abdulhamid Dabaiba, quando lo scorso maggio ha dichiarato di riconoscere l’autorità della Cpi per i reati commessi fino al 2027, o quando ha affermato di non conoscere nemmeno Almasri e che anzi era pronto ad arrestarlo. Pur di ingigantire le magagne del governo italiano, ci si è cullati nell’illusione che a Tripoli si fosse materializzato un inatteso senso della giustizia, come se i libici fossero pronti a fare ciò che noi italiani non abbiamo voluto, ovvero assicurare alla giustizia un torturatore. Persino, c’è chi ha pensato che ormai il generale fosse diventato “sacrificabile” per il governo libico, sebbene nessuno – a Tripoli come altrove – si sia mai sognato di consegnare davvero Almasri ai giudici internazionali per paura che potesse raccontare segreti indicibili sui traffici libici e sulle complicità dei paesi amici. E’ ora di capire che in Libia non governano delle istituzioni, ma bande armate per cui lo stato di diritto è un’astrazione, che si parli di migranti o di Almasri. Se l’Italia e l’Europa hanno deciso di farsene una ragione non resterà che sottostare alle loro regole, senza sorprendersi troppo dei loro voltafaccia.
 

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