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Editoriali

I medici britannici boicottano Israele

Redazione

Il sindacato di camici bianchi ha votato per sospendere i rapporti con l'organismo medico israeliano “a causa della sua posizione su Gaza”.  Ma l’establishment medico britannico non è nuovo a iniziative simili

Il sindacato dei medici del Regno Unito ha interrotto i rapporti con la controparte israeliana. La British Medical Association ha votato per sospendere i rapporti con l'organismo medico israeliano “a causa della sua posizione su Gaza”. Ci sono stati casi in cui medici israeliani sono stati disinvitati da conferenze in cui avrebbero dovuto intervenire. L’establishment medico britannico non è nuovo a iniziative antisraeliane. “An open letter for the people of Gaza” è stata pubblicata da Lancet. A firmarla un gruppo di ventiquattro medici, psichiatri e ambientalisti, itra cui molti italiani. Si accusavano i medici israeliani di collusione: “Registriamo con sgomento che solo il cinque per cento dei nostri colleghi accademici israeliani ha firmato un appello al loro governo per fermare l’operazione militare contro Gaza. Con l’eccezione di questo cinque per cento, il resto degli accademici israeliani è complice nel massacro di Gaza”.

Numerosi premi Nobel e cinquecento fra medici e scienziati minacciarono di boicottare Lancet se non avesse ritrattato quella vergognosa lettera, che accusarono di “incitamento all’odio e alla violenza”. Fra i firmatari c’erano i premi Nobel Aaron Klug, Sydney Brenner, Roger D. Kornberg, Michael Levitt e Bruce Beutler. Il direttore di Lancet, Richard Horton, fece anche visita in Israele nel tentativo di minimizzare i danni. Invano, perché è sottile la linea che separa un certo umanitarismo dalla collusione con la violenza. A screditare la rivista è stata anche la presenza, fra i firmatari, di un medico norvegese, Mads Gilbert, che dopo gli attacchi dell’11 settembre dichiarò al Dagbladet: “Gli oppressi hanno il diritto morale di attaccare con qualsiasi arma”. La leadership del terrorismo palestinese, che è piena di medici (George Habash, i capi di Hamas Rantisi e Zahar, il fondatore della Jihad Islamica palestinese Fathi Shiqaqi) non potrebbe essere più d’accordo.

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