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editoriali

Volo diretto Washington-Minsk. Il viaggio di Kellogg in Bielorussia è misterioso, con molti rischi e un segnale

Redazione

L’inviato speciale degli Stati Uniti per la Russia e l’Ucraina sta organizzando un viaggio in Bielorussia e lì potrebbe incontrare Lukashenka. La missione potrebbe rientrare nelle trattative per spingere la Russia verso il cessate il fuoco di trenta giorni che si rifiuta di accettare

Secondo Reuters, l’inviato speciale degli Stati Uniti per la Russia e l’Ucraina, Keith Kellogg, sta organizzando un viaggio in Bielorussia e durante la visita potrebbe incontrare il dittatore Aljaksandr Lukashenka. Il mese scorso era stato il vice di Kellogg ad andare a Minsk per occuparsi della liberazione di un prigioniero americano. La presenza eventuale dell’inviato americano in Bielorussia lascia pensare che si parli dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina, alla quale di fatto partecipa anche il dittatore, lasciando campo libero ai soldati russi per usare la Bielorussia come base da riempire di missili. L’esercito di Mosca opera da Minsk, nonostante  molti cittadini bielorussi abbiano scelto di andare a combattere al fianco di Kyiv, perché identificano nella vittoria dell’Ucraina la strada per buttare giù il regime di Lukashenka.

 

Anche durante il suo primo mandato, Donald Trump non aveva chiuso i canali con la Bielorussia. Era stato Joe Biden a promuovere una politica più severa nei confronti del dittatore dopo le elezioni rubate del 2020 e la violenza sui manifestanti che protestavano per elezioni libere. Poi Putin ha attaccato l’Ucraina e Lukashenka è diventato il primo degli alleati. Il viaggio di Kellogg a Minsk potrebbe rientrare nelle trattative per spingere la Russia verso il cessate il fuoco di trenta giorni che si rifiuta di accettare. Finora la Russia e l’Ucraina sono riuscite ad accordarsi soltanto sullo scambio dei prigionieri, il Cremlino allontana ogni ipotesi credibile di percorso di pace e non c’è nessun leader che possa fare pressione, sicuramente non Lukashenka, considerato un dittatore fallito che ha bisogno di Mosca per rimanere in piedi. Difficile immaginare cosa Kellogg potrebbe volere da Lukashenka, il rischio è farlo sentire sempre più legittimo nel posto che ha usurpato riempiendo le carceri di prigionieri politici.