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Editoriali

Liberate Boualem Sansal

Redazione

Lo scrittore algerino Yasmina Khadra ha chiesto al presidente dell'Algeria Abdelmadjid Tebboune un “gesto d’umanità”. Dice di aver fatto il suo "dovere di scrittore" e di essere stato "ascoltato con attenzione" dal presidente 

"Ho fatto il mio dovere di scrittore. Se c’è una piccola possibilità, bisogna coglierla. Boualem Sansal è malato, non dobbiamo mai dimenticarlo”. Mohammed Moulessehoul, meglio noto come Yasmina Khadra, pseudonimo che iniziò a utilizzare durante la Décennie noire (1992-2002) per sfuggire alla censura del Comité de censure militaire istituito nel 1988 – è uno dei pochi scrittori algerini riconosciuti a livello internazionale ad avere un canale di comunicazione con l’attuale presidente dell’Algeria, Abdelmadjid Tebboune. Alcuni giorni fa, Khadra è stato ricevuto da Tebboune a El Mouradia, il palazzo presidenziale algerino. E lo scrittore ne ha approfittato per evocare il caso del romanziere Boualem Sansal, in carcere ad Algeri da 200 giorni per un’intervista al media francese Frontières sgradita al regime algerino. “Ho incontrato il presidente Tebboune la scorsa settimana. Abbiamo parlato di un po’ di tutto e ho colto l’occasione per parlare della sorte di Boualem Sansal. Ho insistito affinché venisse liberato”, ha detto all’Afp Khadra.

“Tutto ciò che volevo, era cercare di convincerlo a rilasciare Boualem il prima possibile. Mi ha ascoltato con attenzione”, ha aggiunto. Condannato lo scorso 27 marzo a cinque anni di prigione dal tribunale di Dar el Beïda (la sentenza della Corte d’appello è prevista il 24 giugno), Sansal ha 80 anni e soffre di un cancro alla prostata. Lo scrittore algerino, naturalizzato francese nel 2024, è finito al centro di una più ampia crisi diplomatica tra Algeria e Francia che complica la sua liberazione. Algeri ritiene che la giustizia abbia fatto il suo corso, mentre Parigi chiede un “gesto di umanità” a Tebboune. Khadra fa parte di quel mondo intellettuale che in questi mesi si è mobilitato con petizioni, appelli, sit-in e lettere aperte alle autorità algerine e francesi per liberare Sansal. Perché il posto di uno scrittore non è in prigione.

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