
Kamel Daoud (Ansa)
Editoriali
L'Algeria contro gli scrittori
Il romanziere algerino Kamel Daoud, esiliato in Francia, è destinatario di due mandati d’arresto internazionali emessi da Algeri per motivi politici. Nel mirino il suo ultimo romanzo che denuncia i massacri del decennio nero
Il grande scrittore algerino Kamel Daoud, esiliato in Francia per i suoi romanzi e i suoi articoli sui soprusi del regime di Algeri e le derive dell’islam politico, è oggetto di due mandati di arresto internazionali spiccati dalla giustizia del suo paese d’origine. Lo ha rivelato il Point, che ha appreso la notizia dagli avvocati di Daoud. Interpol Algerie ha emesso la prima red notice ai danni del romanziere a marzo e una seconda a inizio maggio. Sebbene sia difficile accertare i motivi della red notice, poiché l’Interpol non comunica le procedure di cui è destinataria, i mandati, secondo le informazioni del Point con cui Daoud collabora, sarebbero stati spiccati da un giudice del tribunale di Orano, città dell’Algeria occidentale dove il romanziere viveva prima di trasferirsi in Francia. “E’ evidente che siano stati emessi dalle autorità algerine per motivi politici”, ha dichiarato l’avvocato Jacqueline Laffont, che difende gli interessi dello scrittore e ha annunciato ricorso. A suo avviso, i due mandati di arresto sono “parte di una serie di procedure volte a mettere a tacere uno scrittore il cui ultimo romanzo evoca i massacri del decennio nero in Algeria”.
E’ molto probabile, infatti, che sia “Houris”, il romanzo per cui a novembre è stato insignito del premio Goncourt, il motivo dell’ennesima persecuzione giudiziaria da Algeri. “Houris”, che nella fede musulmana si riferisce alle ragazze a cui è stato promesso il paradiso, è un romanzo cupo sul destino di Aube, una giovane donna muta da quando un islamista le ha tagliato la gola il 31 dicembre 1999. “Durante la guerra civile degli anni Novanta, gli scrittori venivano uccisi. Oggi li mettono in prigione e spiccano mandati di cattura”, ha dichiarato Daoud al Point. Un riferimento al suo amico e scrittore Boualem Sansal, in carcere ad Algeri dallo scorso 16 novembre per la stessa colpa: quella di essere un libero pensatore.