Foto LaPresse

I numeri di Hamas

Nella tragedia della guerra di Gaza, le cifre all'ingrosso fanno solo il gioco dei terroristi 

Giulio Meotti

Un altro studio sulle vittime della Striscia: “70 per cento maschi”. Che i numeri di Hamas fossero falsi è sempre stato ovvio, ma quelli reali forse alla fine produrranno un risultato statistico scomodo (che nessun organo di stampa affronterà)

“Quasi il 70 per cento dei morti nella Striscia di Gaza sono donne e bambini” (Internazionale). “Gaza, Onu: il 70 per cento delle vittime donne e bambini” (Il Sole). “Terrore a Gaza, i cadaveri affollano l’ospedale: il 70 per cento sono donne e bambini” (Rai News). “Dopo 28mila morti a Gaza, il 70 per cento donne e bambini” (Laura Boldrini). “Onu, 70 per cento delle vittime a Gaza sono donne e bambini” (Ansa). “Nel cimitero di Gaza: “I morti sono 70 mila” (la Stampa). I morti della tragedia di Gaza sono tanti, ma quanti siano  davvero conta poco per Hamas, basta che siano “il 70 per cento donne e bambini”. Politici e media citano  solo le cifre di Hamas, attribuendole per pudore al “Ministero della Salute” di Gaza. E così tutti i media occidentali, o quasi, hanno ripetuto con entusiasmo i numeri. 

 

            

 

I numeri di Hamas, tuttavia, sono piuttosto militari e maschili. Il gruppo terroristico ha rimosso silenziosamente i nomi di migliaia di palestinesi che in precedenza aveva affermato fossero stati uccisi da Israele, ha rivelato al Telegraph Salo Aizenberg, ricercatore dell’organizzazione non-profit statunitense Honest Reporting, che ha analizzato l’aggiornamento delle vittime di Hamas a marzo 2025. Hamas ha sempre affermato che il 70 per cento delle vittime erano donne e bambini, affermazione che non si riflette più nei suoi elenchi aggiornati, secondo la ricerca. Il 72 per cento delle vittime hanno tra i 13 e i 55 anni e sono uomini: categoria demografica che si allinea con i combattenti di Hamas. “Il nuovo elenco delle vittime di Hamas del marzo 2025 elimina silenziosamente 3.400 morti completamente ‘identificate’ elencate nei suoi rapporti di agosto e ottobre 2024, tra cui 1.080 bambini. Queste morti non sono mai avvenute e i numeri sono stati falsificati, di nuovo”, ha affermato Aizenberg. A dicembre era uscito un rapporto della britannica Henry Jackson Society che aveva denunciato che il numero di civili uccisi a Gaza è “gonfiato” per rappresentare Israele come se prendesse deliberatamente di mira civili innocenti.

I ricercatori accusavano il “ministero della Sanità” di Gaza, citato come fonte dai giornali, di manipolare i dati sulle vittime includendo morti naturali, non distinguendo tra civili e terroristi, classificando anche combattenti di sedici e diciassette anni fra i bambini, sovrastimando il numero delle donne. Ha detto a Euronews Andrew Fox, l’altro ricercatore dietro lo studio: “Gli elenchi possono essere compilati da chiunque abbia un collegamento al documento reso disponibile su Google Docs. Un modulo Google online che chiunque può semplicemente compilare. E questo viene aggiunto all’elenco. Se si vedessero uccisioni indiscriminate, ci si aspetterebbe circa il 26 per cento di morti di uomini adulti, mentre mella fascia di età compresa tra i 13 e i 55 anni, che è la fascia di combattenti di Hamas perché sappiamo che usano anche minori, è invece il 72 per cento. E’ comunque una tragedia, non importa quanti civili siano morti, ma penso che i media mondiali siano stati negligenti nel cercare di prendere queste cifre come vangelo”. 

Il 6 maggio 2024, anche le Nazioni Unite avevano riferito che più di 24mila donne e bambini avevano perso la vita a Gaza. L’8 maggio, quella cifra è improvvisamente scesa a meno di 13mila, senza che le Nazioni Unite fornissero alcuna spiegazione fino a quando i giornalisti hanno iniziato a notare il cambiamento.  

L’Associated Press ha pubblicato a giugno un’analisi dei dati del “Ministero della Salute di Gaza”, da cui è emerso che il 62 per cento dei morti erano maschi adulti o non avevano un sesso dichiarato. Un dato in contrasto con le continue affermazioni del ministero, secondo cui donne e bambini rappresentano più del 70 per cento dei decessi a Gaza. “La tendenza è significativa perché il tasso di mortalità di donne e bambini è il miglior indicatore disponibile per le vittime civili”, ha osservato l’AP, “eppure il cambiamento è passato inosservato per mesi alle Nazioni Unite e a gran parte dei media, e il Ministero della Salute legato a Hamas non ha fatto alcuno sforzo per mettere le cose in chiaro”. 

Che i numeri di Gaza fossero falsi è sempre stato ovvio. I numeri reali forse alla fine produrranno un risultato statistico scomodo (che nessun organo di stampa che promuove la menzogna del “genocidio” affronterà). Perché un 72 per cento maschile e militare di vittime non è solo molto più credibile di un 70 per cento di donne e bambini, è anche molto poco utile a Hamas.
 

Di più su questi argomenti:
  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.