Dal consiglio di sicurezza Onu
Vladimir Putin, sappiamo chi sei. Il discorso di David Lammy all'Onu
"La Russia sta cercando di riportarci in un mondo del passato. Un mondo in cui i confini vengono ridisegnati con la forza. Un mondo senza la Carta delle Nazioni Unite. Non possiamo permettere che questo accada. La lotta dell’Ucraina è importante per tutti noi”. Il discorso ministro degli Esteri britannico alla riunione del Consiglio di sicurezza
Traduciamo l’intervento pronunciato lunedì scorso dal ministro degli Esteri britannico, David Lammy, alla riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul mantenimento della pace e della sicurezza in Ucraina.
Presidente Zelensky, il Regno Unito si congratula con lei non solo per aver difeso il suo popolo, ma anche per aver difeso la democrazia. Vedendola a Kyiv qualche settimana fa con il segretario Blinken, ho visto persone comuni di ogni estrazione sociale. I soldati e i civili. I vigili del fuoco e i soccorritori. Le madri e i padri che lavorano insieme in difesa della libertà. Il vostro coraggio e la vostra audacia sono una fonte d’ispirazione per tutti noi. Ma, signor presidente, voglio anche parlare direttamente al Cremlino e al suo rappresentante qui oggi. E a Vladimir Putin. La Russia siede in questo Consiglio. Ma le sue azioni lacerano la Carta delle Nazioni Unite. La Russia siede in questo Consiglio. Ma nel fine settimana ha presentato emendamenti destinati a distruggere il futuro dell’Onu. La Russia sostiene di rappresentare il Sud globale. Ma calpesta il diritto internazionale. Vladimir Putin, quando lanci missili contro gli ospedali ucraini, sappiamo chi sei. Quando mandi mercenari nei paesi africani, sappiamo chi sei. Quando uccidi gli oppositori nelle città europee, sappiamo chi sei. La vostra invasione è nel vostro stesso interesse. Solo vostro. Per espandere il vostro stato mafioso in un impero mafioso. Un impero costruito sulla corruzione. Derubando il popolo russo e l’Ucraina. Un impero costruito sulla repressione del dissenso. Degli oppositori coraggiosi come Navalny. Un impero costruito sulla menzogna. Che diffonde disinformazione in patria e all’estero per seminare il disordine. Signor presidente, non parlo solo come britannico, come londinese e come ministro degli Esteri. Ma dico al rappresentante russo, al suo microfono mentre parlo, che sono qui anche come uomo nero i cui antenati sono stati portati in catene dall’Africa, sotto la canna di un fucile, per essere ridotti in schiavitù, e i cui antenati si sono sollevati e hanno combattuto in una grande ribellione degli schiavi. Imperialismo. Lo riconosco quando lo vedo. E lo chiamerò per quello che è.
In questa settimana, mentre sono qui a parlare con altri partner in tutto il mondo del nostro futuro comune e del futuro delle Nazioni Unite, la Russia sta cercando di riportarci in un mondo del passato. Un mondo di imperialismo. Un mondo in cui i confini vengono ridisegnati con la forza. Un mondo senza la Carta delle Nazioni Unite. Non possiamo permettere che questo accada. La lotta dell’Ucraina è importante per tutti noi. Il Regno Unito rimarrà il più fedele sostenitore dell’Ucraina. Perché, signor presidente, questa è la posta in gioco. Se permettiamo a un imperialista di ridisegnare i confini con la forza, questi non saranno gli ultimi a essere ridisegnati. Se lasciamo che un imperialista neghi a una nazione la sua strada, l’Ucraina non sarà l’ultimo stato a essere sottomesso. Maduro si sentirà incoraggiato e punterà alla Guyana. Quindi lasciatemi essere chiaro. Vogliamo la pace in Ucraina. La vogliamo per il popolo ucraino. Come ha detto il presidente Zelensky, deve essere una pace che rispetti i princìpi fondamentali su cui si basano le Nazioni Unite. I princìpi di sovranità e integrità territoriale, come sancito dalla Carta delle Nazioni Unite. La Russia di Putin vuole distruggerla. Noi vogliamo sostenerla. E lo faremo. Come ha detto il presidente Zelensky, la Carta delle Nazioni Unite prevarrà. Slava Ukraini!
L'editoriale dell'elefantino