EDITORIALI
La coperta della deterrenza non è corta
Manovre congiunte nel Mar Cinese. Le portaerei americane in medio oriente e gli alleati a coprire l’Indo-Pacifico
Ieri nel Mar cinese meridionale America, Canada, Australia e Filippine hanno condotto manovre militari congiunte in una dimostrazione di forza esplicitamente diretta a promuovere il diritto di navigazione nell’area, sempre più aggressivamente rivendicata (illegittimamente) dalla Repubblica popolare cinese. In risposta, nelle stesse ore la Cina ha eseguito pattugliamenti aerei e navali da combattimento. Le esercitazioni militari, nell’area dell’Indo-Pacifico, si alternano e sono messaggi: servono a migliorare l’interoperabilità ma anche come proiezione di forza e deterrenza. Sempre ieri il segretario di stato americano, Lloyd Austin, ha però ordinato al carrier strike group guidato dalla portaerei Uss Abraham Lincoln di dirigersi verso il medio oriente, lasciando di fatto tecnicamente scoperta l’intera area dell’Indo-Pacifico: due mesi fa la Difesa americana aveva spostato pure la Uss Theodore Roosevelt, anch’essa impegnata nel Pacifico, nel Mar Rosso.
In questa fase tutta la potenza combattiva navale dell’America è necessaria in medio oriente, per ovvie ragioni, e ieri molti media asiatici lanciavano l’allarme: l’analista navale dell’Hudson Institute Bryan McGrath ha detto al Nikkei che l’assenza della Marina statunitense nella regione – in attesa delle unità navali giapponesi in arrivo in autunno – potrebbe rafforzare una convinzione nel presidente cinese Xi Jinping, e cioè “il fatto che gli Stati Uniti non hanno abbastanza potenza navale per coprire tutte le loro esigenze”. Con l’Amministrazione Biden è cambiato però qualcosa non di poco conto. L’ha detto il presidente americano l’altro giorno, in occasione dello scambio di prigionieri con la Russia: gli alleati contano. E contano anche quando la coperta della deterrenza è troppo corta, e non si può essere dappertutto allo stesso momento. Quest’anno per la prima volta perfino un carrier strike group della Marina italiana, con la portaerei Cavour e la fregata Alpino, è impegnato nell’Indo-Pacifico. E poi ci sono Francia, Germania, Canada, Australia e altri paesi. Le alleanze, rafforzate grazie alla presidenza Biden, contano per allargare la coperta della deterrenza, e ora l’hanno capito anche i nemici dell’occidente.
Verso le presidenziali