(foto Ansa)

Editoriali

L'ospite speciale Ahmadinejad in Ungheria, noto per le sue posizioni antisemite

Redazione

L’Università di Budapest ha accolto l'ex presidente iraniano per tenere due conferenze. Le critiche dell'ambasciata israeliana e della comunità ebraica ungheresi

Nei giorni scorsi, prima che atterrasse il leader cinese Xi Jinping, è arrivato in Ungheria anche l’ex presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad per tenere due conferenze presso l’Università  del servizio pubblico Ludovika di Budapest. Il padre del nucleare iraniano, negazionista dell’Olocausto che ha affermato che Israele dovrebbe essere “cancellato dalla mappa geografica” è stato accolto dall’università ungherese come “ospite speciale” per tenere una conferenza su temi ambientali. Eppure Ahmadinejad non è famoso per le sue posizioni ambientaliste ma per quelle antisemite e i suoi appelli alla distruzione dello stato di Israele. La conferenza dell’ex presidente iraniano, organizzata nella stessa settimana in cui Budapest commemora l’80esimo anniversario della deportazione di 500.000 ebrei ungheresi e della festa dell’Europa, ha scatenato le critiche dell’ambasciata israeliana e della comunità ebraica in Ungheria. Il ministero degli Esteri ungherese si è dichiarato estraneo ai fatti, affermando che il governo si astiene dall’interferire nei programmi universitari: eppure l’Università Ludovika è la stessa che forma i burocrati, funzionari della sicurezza e dell’intelligence per il governo Orbán, non proprio un’università estranea al leader ungherese. 

Orbán dopo Russia e Cina – ieri a Budapest c’è stata la terza e ultima tappa del primo tour europeo di Xi in cinque anni – fa l’occhiolino anche all’Iran, dove soltanto a febbraio scorso il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, aveva incontrato il suo omologo iraniano Hossein Amir-Abdollahian e firmando un accordo commerciale nel settore agricolo e alimentare. Mercoledì Szijjártó ha anche dichiarato che l’Ungheria non parteciperà al piano a lungo termine della Nato per aiutare l’Ucraina a difendersi, definendola una missione “folle”: più folle di ospitare in un’università pubblica Mahmoud Ahmadinejad.

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