(foto EPA)

in spagna

Oggi è il giorno di Pedro Sánchez

David Carretta

Migliaia di persone sono scese nelle strade di Madrid sabato per chiedere al premier spagnolo di non dimettersi. Oggi l'annuncio: una delle ipotesi è un voto di fiducia per dimostrare che ha ancora la maggioranza in Parlamento

Migliaia di persone sono scese nelle strade di Madrid sabato per chiedere a Pedro Sánchez di non dimettersi, dopo che il primo ministro socialista ha annunciato questa possibilità per gli attacchi della destra e dell'estrema destra, compreso l'avvio di un'inchiesta dubbiosa per traffico di influenze e corruzione contro sua moglie, Begona Gomez. Giovedì la procura di Madrid ha chiesto l'archiviazione delle indagini per mancanza di prove. La decisione di Sánchez sul suo futuro è attesa per oggi. Mercoledì scorso il leader socialista aveva sorpreso tutti – non solo in Spagna ma anche a Bruxelles – annunciando la cancellazione di tutti gli impegni ufficiali per riflettere sul suo futuro. “Presidente resta, Pedro resta. Siamo insieme, dobbiamo avanzare, dobbiamo continuare a far avanzare questo paese”, ha dichiarato la numero due del governo e ministro del Bilancio, Maria Jesus Montero.  Il leader del Partito popolare, Alberto Núñez Feijóo, ha parlato di “manie autoritarie del primo ministro e del suo governo, che credono di avere l'impunità, rifiutandosi di accettare la democrazia come non vedevamo dai tempi di Franco". Nessuno sa davvero cosa intenda fare Sánchez. Una delle ipotesi è un voto di fiducia per dimostrare che ha ancora la maggioranza in Parlamento. La possibilità di dimissioni ha rilanciato le congetture su una possibile nomina europea di Sánchez.


 

Questo è un estratto di Europa Ore 7 di lunedì 29 aprile, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo. Per ricevere la newsletter integrale nella tua casella di posta elettronica puoi iscriverti qui. È gratuito. 

 

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