Foto Ansa 

In America

Trump e Carlson, gli indie boys che snobbano le origini e il dibattito del GoP

Giulio Silvano

L'ex presidente e l'ex showman snobbano il dibattito delle primarie del partito repubblicano in onda su Fox: the Donald si consegnerà alle autorità della Georgia e il giorno dopo i due sfrutteranno l'onda per parlare online e cavalcare l'onda. L'incontro del conduttore con Vucic e Orbán

Tucker Carlson e Donald J Trump sono i due indie boy che snobbano il grande evento mainstream, il dibattito delle primarie di oggi nel Wisconsin moderato da Baier e MacCallum, in diretta su Fox News. Sarà come il primo episodio della serie “House of GoP”. Le due ex colonne della Fox, da una parte lo showman più seguito – Carlson – e dall’altro il soggetto principale dei servizi Fox fin dal 2016 – Trump – hanno smesso di essere le punte di diamante del canale tv. Sono usciti dal gruppo. Carlson è stato cacciato, Trump è stato disconosciuto dopo anni di quel servilismo che ha in parte causato l’attacco al Congresso del 6 gennaio.

 

La Fox è stata per Trump importante quanto Trump lo è stato per la Fox. La prima ha guadagnato spettatori, anche raccontando menzogne sulle “elezioni rubate” da Joe Biden, il secondo è riuscito ad arrivare alla Casa Bianca spinto fin dall’inizio dal network di Rupert Murdoch che parla “alla pancia del paese”. Inutile ripetere i soliti paragoni con Succession, basato proprio sulla famiglia Murdoch. Molti si chiedono se senza Fox News Donald Trump sarebbe riuscito lo stesso ad arrivare a Washington. E se l’America sarebbe in una situazione di estrema polarizzazione come adesso.

 

Carlson da quando se n’è andato si è fatto la sua Fox News personale, ancora più di destra e ancora più cospirazionista. Monologhi su Twitter visti da milioni di persone. Trump non partecipa al dibattito perché è sicuro di vincere. I suoi numeri salgono ogni giorno. Per sferzare un attacco alla Fox, e ai candidati, Tucker & Donald hanno unito le forze e manderanno online, nello stesso momento del dibattito, un’intervista. Il loro bootleg contro il blockbuster della Republican National Committee. E, altra mossa sporca di Trump contro Murdoch, il giorno successivo l’ex presidente si consegnerà alle autorità in Georgia e quindi si parlerà solo di lui, e non del dibattito ospitato dalla Fox. 

  

Qualche giorno fa Carlson è andato a trovare il presidente della Serbia Aleksandar Vucic. Come si vede in un video postato su Twitter, il presentatore è stato accolto all’ambasciata serba a Budapest con tutti gli onori, e i ministri si sono messi in fila per salutarlo e fare foto con lui. È stata l’ennesima occasione per parlare dell’invasione dell’Ucraina, che Carlson chiama “la guerra contro la Russia capeggiata dalla Nato”, dove tutto è un po’ più complicato di “Hitler vs Churchill, bene vs male”. I discorsi di Carlson sono la cosa più vicina alla propaganda del Cremlino che si possano ascoltare in America. Carlson è il megafono di quella fetta di Stati Uniti che dice “America first” e “Usiamo i soldi per noi, non per Kyiv”.

“La Serbia ha la particolarità di essere uno dei paesi che sono stati bombardati dalla Nato”, ha sottolineato il presentatore. Ma il motivo della sua visita a Budapest era incontrare Viktor Orbán, di cui uscirà a breve l’intervista sul suo Twitter show. Chissà se Trump è geloso che il suo amichetto vada in Ungheria, dato che Orbán, a differenza sua, sta riuscendo a restare al potere e a scardinare la democrazia del suo paese.

Di più su questi argomenti: