Team Europe firma il memorandum con la Tunisia

David Carretta

L'obiettivo principale è ridurre il flusso di migranti verso l'Unione europea. Gli altri pilastri riguardano il commercio e gli investimenti, la cooperazione energetica e gli aiuti finanziari al paese nordafricano. Saied attacca le ong e insiste che non firmerà l'accordo con il Fmi

Il trio composto da Ursula von der Leyen, Giorgia Meloni e Mark Rutte ieri ha assistito alla firma del memorandum d'intesa tra la Commissione e la Tunisia, che ha come obiettivo di ridurre il flusso di migranti verso l'Unione europea. La presidente della Commissione ha voluto insistere sul fatto che il documento è composto da “cinque pilastri”, il primo del quale riguarda “i contatti tra persone”, con la partecipazione della Tunisia al programma Erasmus. Ma Meloni e Rutte hanno sottolineato che il pilastro principale riguarda le migrazioni. Il memorandum è “un altro importante passo per la creazione di una vera partnership della Tunisia con l'Ue che può affrontare la crisi migratoria e lo sviluppo di entrambe le parti del Mediterraneo in modo integrato”, ha detto il presidente del Consiglio italiano. “La migrazione è una parte significativa del pacchetto che abbiamo firmato”, ha detto il premier olandese. “Per ragioni umanitarie è essenziale lavorare insieme per fermare le persone che intraprendono viaggi pericolosi verso l'Europa”. Secondo Rutte, il memorandum prevede di colpire “il modello di business dei trafficanti, rafforzare la gestione delle frontiere e migliorare le registrazioni e i rimpatri. Questi passi credo che faranno la differenza", ha detto Rutte. Gli altri tre pilastri riguardano il commercio e gli investimenti, la cooperazione energetica e gli aiuti finanziari alla Tunisia.

    


Questo è un estratto di Europa ore 7 di lunedì 17 luglio, la newsletter di David Carretta realizzata con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo. Per ricevere la versione integrale nella tua mail, ogni giorno da lunedì a venerdì, iscriviti qui. E' gratis


  
Saied parla di grande sostituzione e attacca le organizzazioni umanitarie

I dettagli del memorandum d'intesa con la Tunisia non sono ancora stati resi pubblici. Von der Leyen ha detto che la cooperazione sulle migrazioni dovrà rispettare “il diritto internazionale”. Ma il presidente tunisino, Kais Saied, ha un'idea diversa. Durante le dichiarazioni alla stampa di ieri con il trio di Team Europe, Saied ha parlato del “trasferimento (di migranti) organizzato da alcune reti criminali”. E' il suo modo di riferirsi alla teoria complottista della grande sostituzione, che utilizza per dare la caccia ai migranti subsahariani. Saied ha anche accusato le organizzazioni umanitarie, che hanno denunciato le sue politiche repressive nei confronti dei subsahariani, di “fake news e notizie distorte per screditare il popolo tunisino e la nazione tunisina”. Alcune organizzazioni internazionali come l'Unhcr e diverse ong hanno rivelato i respingimenti e la deportazione di migranti nel deserto al confine con la Libia, dove sono stati lasciati senza acqua e cibo. Le parole di Saied hanno lasciato indifferenti von der Leyen, Meloni e Rutte. Interrogata sulla questione, la Commissione non ha risposto alle nostre domande.

  

Saied insiste che non firmerà l'accordo sul Fondo Monetario Internazionale 

Von der Leyen ieri ha confermato l'offerta finanziaria dell'Ue alla Tunisia per firmare il memorandum d'intesa: 900 miliardi di assistenza macrofinanziaria da 900 milioni di affiancare a un prestito del Fondo monetario internazionale, più 150 miliardi di sostegno diretto al bilancio tunisino come soluzione ponte. La presidente della Commissione ha ribadito che i 900 milioni di prestiti saranno stanziati “appena ci saranno le condizioni”. La condizione è la firma della Tunisia sulle riforme chieste dal Fmi. Ma Saied ha nuovamente attaccato l'istituzione di Washington, lasciando intendere che preferisce il default a un salvataggio del Fmi. “Vi è la necessità di trovare modi di collaborare fuori dal quadro del Fmi che è stato stabilito dopo la seconda Guerra mondiale”, ha detto il presidente tunisino: “Questo regime divide il mondo in due metà: una metà per i ricchi e una metà per i poveri e non può continuare allo stesso modo”. Rutte ha ricordato che il memorandum deve essere approvato dagli altri stati membri. La Germania insiste sull'intesa tra Tunisia e Fmi prima di dare il via libera al prestito da 900 milioni dell'Ue.

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