(foto Ap)
a Chasiv Yar
Soldin, reporter ucciso nella guerra russa senza regole
Il giornalista dell'Agence France Press documentava da mesi il conflitto in Ucraina, a Bakhmut. Il suo nome si aggiunge a quelli di altri cronisti (una decina) rimasti uccisi in una guerra in cui Mosca non si ferma nemmeno davanti alla scritta "press"
Il giornalista dell’Agence France Press (Afp), Arman Soldin, è stato ucciso oggi durante un bombardamento russo vicino a Chasiv Yar. Soldin si occupava di video, stava seguendo il conflitto in Ucraina da mesi, sempre vicino al fronte nella parte orientale del paese. Stava seguendo e documentando gli scontri a Bakhmut, la città per cui i russi e gli ucraini tentano di logorarsi e che i mercenari della Wagner volevano conquistare entro il 9 maggio.
Soldin era nato a Sarajevo, la città in Bosnia-Erzegovina che pure ha conosciuto troppo bene la guerra, e il suo nome si aggiunge a quelli degli altri giornalisti morti in Ucraina, una decina. Chi documenta si assume rischi, ma questa è una guerra che la Russia sta conducendo senza regole, senza fermarsi di fronte agli edifici civili, alle insegne degli ospedali, a una scritta con la parola deti, che indica la presenza dei bambini, e neppure davanti a quella con la parola press.
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