Diyarbakir, in Turchia (Ansa)

la tragedia

Sono oltre seimila le vittime del terremoto tra Turchia e Siria. Disperso un italiano

Sul territorio turco si contano anche almeno ventimila feriti e migliaia di edifici distrutti. Nella notte una nuova forte scossa è stata avvertita nei pressi della città di Golbasi. Erdogan ha proclamato 7 giorni di lutto nazionale

Ore 18.45. Il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia e Siria è ora di oltre 6.300 morti, secondo i dati ufficiali. Le autorità dicono che più di 4.500 persone sono morte in Turchia, più di 1.800 in Siria.

 

Ore 18. Il numero di persone colpite in Turchia e Siria a seguito delle due enormi scosse di terremoto di ieri potrebbe essere di 23 milioni o addirittura superiore, secondo le valutazioni preliminari dell'Organizzazione mondiale della sanità. La dottoressa Margaret Harrisdell'Oms  ha dichiarato alla BBC che "molti, molti ospedali semplicemente non hanno ciò di cui hanno bisogno per funzionare, cose semplici come l'energia elettrica". L'International Rescue Committee (IRC) ha parlato di "catastrofiche esigenze umanitarie" sia in Turchia che in Siria. L'elettricità nell'area interessata dal sisma rimane intermittente. Ci sono stati alcuni piccoli miglioramenti in Turchia, ma nel nord della Siria in molte aree ci sono ancora interruzioni alla rete elettrica e della telefonia mobile, il che rende la risposta e il coordinamento ancora più difficili.

      

Ore 13. Le vittime accertate del terremoto tra Turchia e Siria sono almeno 6.000. In Turchia, il numero di morti è salito a 3.549, secondo le autorità di Ankara, mentre si contano oltre 22mila feriti e quasi 6mila edifici crollati. Circa 1.600 sarebbero invece le morti registrate in Siria, ma si tratta di un bilancio solo parziale e destinato ad aggravarsi, come testimoniano i soccorritori sul posto, che per tutta la notte hanno continuato a scavare tra le macerie dopo il violentissimo sisma, di magnitudo 7.8, avvertito nella notte tra domenica e lunedì. Le operazioni sono rese ancora più difficili dalle temperature al di sotto dello zero. Ankara ha messo all'opera circa 24mila persone per mandare avanti i soccorsi.

Una nuova scossa, di magnituto 5,5 è stata registrata in nottata nella Turchia centrale, nei pressi della città di Golbasi. Inoltre secondo Yunus Sezer, a capo dell’Autorità per la gestione delle emergenze turca, Afad, al confine tra Turchia e Siria sono state regisrate 243 scosse di assestamento.

Tra i dispersi ci sarebbe anche un italiano. "L'Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha rintracciato tutti gli italiani che erano nella zona del sisma. Tranne uno. Si sta cercando ancora un nostro connazionale, in Turchia per ragioni di lavoro. La Farnesina, fino ad ora, non è riuscita ad entrare in contatto con lui", ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Intanto questa mattina è sbarcato ad Adana, alle ore 6 italiane, il contingente dei Vigili del fuoco inviato in soccorso alla popolazione colpita dal terremoto. 

 


Da tutto il mondo continuano ad arrivare aiuti e personale. Questa mattina aerei carichi di aiuti, provenienti da Iran e Iraq, hanno raggiunto l’aeroporto internazionale di Damasco, in Siria. Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha avuto colloqui telefonici con Emmanuel Macron e Joe Biden, che ha garantito "la disponibilità degli Stati Uniti a fornire tutta l’assistenza necessaria" all’alleato Nato. 

Da Istanbul intanto, nelle prime ore della mattinata, sono arrivate ad Hatay, una delle zone maggiormente colpite, quasi 13mila soccorritori, molti dei quali volontari. Lo riferisce il governatore di Istanbul, Ali Yerlikaya. 
 

 

Erdogan ha intanto proclamato 7 giorni di lutto nazionale. La Turchia ha "ricevuto offerte di aiuto da 45 Paesi, oltre all’Unione europea e alla Nato", ha inoltre spiegato il presidente turco.

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