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a berlino

Chi sono gli estremisti di destra che progettavano un golpe in Germania

Daniel Mosseri

Cinquanta persone sono state accusate di aver formato un’organizzazione terroristica a scopo eversivo, 25 di loro sono state arrestate: erano pronte ad assaltare il Bundestag con in mano una lista dei ministri per il dopo Scholz. Dietro ai Reichsbürger la nostalgia per il Secondo Reich 

Berlino. La ministra degli Interni Nancy Faeser li ha definiti “un abisso, un baratro: i Reichsbürger sono uniti dall’odio per la democrazia, per il nostro stato e per le persone che si battono per la nostra comunità”. Parole pronunciate dopo la diffusione delle notizie che hanno scosso la Germania oggi. Nelle prime ore del mattino la polizia federale ha condotto un’azione combinata in undici diversi Länder perquisendo abitazioni private ma anche una caserma.

Nel maxi raid che ha impegnato 3.000 effettivi della Bundespolizei sono stati arrestati 25 sedicenti Reichsbürger e due loro sostenitori. La Procura generale ha accusato 50 persone di aver formato un’organizzazione terroristica a scopo eversivo. Le accuse sono pesantissime: i “cittadini dell’impero” – questa la traduzione della parola tedesca – avevano pianificato un assalto al Reichstag (l’edificio che ospita il Bundestag) e un attacco alla rete elettrica finalizzati a far cadere il governo, al quale si sarebbero sostituiti. Un colpo di stato.

I Reichsbürger sono noti in Germania per essere un gruppo eterogeneo di estremisti di destra: fra di loro si riconoscono vecchie conoscenze del neonazismo come tanti sovversivi non meglio identificati che non riconoscono legittimità alla Repubblica federale e che rimpiangono il Reich. Non il Terzo, di Adolf Hitler, ma il Secondo, l’impero tedesco che si spense con la fine della Prima guerra mondiale e l’uscita di scena di Guglielmo II che si ritirò a Doorn, nei Paesi Bassi. Rimpiangere la gloria di un passato lontano permette ai Reichsbürger di esprimere un nazionalismo fortissimo senza però inciampare nelle leggi che vietano l’apologia del nazismo; d’altronde rimpiangere l’ultimo Kaiser non è reato.

E’ reato invece non pagare le tasse e non mandare i figli a scuola, come lo è pure produrre documenti di identità farlocchi rilasciati da entità inesistenti come la Prussia. Questo fanno molti, ma non tutti, fra gli oltre 20 mila “cittadini dell’impero” tedeschi, accomunati dall’odio per l’occidente – colpevole di aver messo in piedi una Repubblica federale fantoccio – e per gli ebrei. Al passo coi tempi, negli ultimi anni Reichsbürger hanno anche abbracciato la dottrina No vax, trovando così alleati nei gruppi del complottismo tedesco. A preoccupare questa volta però è il salto di qualità dell’organizzazione eversiva sottolineato dalla presenza fra i fermati di ex militari di reparti speciali sia della Bundeswehr sia delle estinte forze armate della Ddr, a conferma che le regioni dell’est tedesco sono il primo serbatoio dell’antistato in Germania. Non a caso anche il principe Enrico XIII, l’arrestato dal nome più altisonante, è un rampollo del casato Reuss che regnò fino al 1815 in Turingia e che dette i natali a Erminia di Reuss-Greiz, sposata nel 1922 al Kaiser esiliato. Secondo quanto riportato dai canali Swr e Ard il putsch contro le istituzioni democratiche non era solo una fantasia: i Reichsbürger avevano già pronta una lista di ministri per il dopo Scholz.

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