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editoriali

Una Unione europea fondata sullo stato di diritto

Redazione

Non esiste la solidarietà a metà. La lezione di Sergio Mattarella in Olanda

Il presidente della Repubblica è in Olanda, impegnato in incontri con le autorità di un paese che è tra i capifila dei cosiddetti “frugali”, cioè di quei paesi europei che rifiutano da sempre le proposte, soprattutto italiane, per iniziative che permettano di affrontare in modo solidale le emergenze economiche con interventi specifici dell’Unione europea. Ha colto l’occasione per sviluppare un ragionamento sulla natura dei rapporti intereuropei. “I valori che ci ispirano sono di pace, di benessere, di multilateralismo" – ha detto – aggiungendo che va perseguito l’obiettivo “di rendere sempre di più l’Unione una vera casa comune. L’Unione non è una comunità di meri interessi economici, ma di valori, di stato di diritto, di diritti umani, e tutto questo richiede una consapevolezza crescente”.

Si è trattato di un discorso che, pur mantenendo un carattere istituzionale, ha varie direzioni “politiche”. Al premier olandese Mark Rutte si pone il problema di uscire da una visione puramente economicistica per dare spazio a un progresso nella costruzione della “casa comune”, mentre nei confronti del governo italiano, che si è infilato in un braccio di ferro con l’Unione e soprattutto ora con la Francia, sulla questione delle immigrazioni, si ricorda che il tema dei diritti umani è centrale nelle responsabilità europee. Non spetta a Mattarella indicare le soluzioni politiche dei problemi aperti, ma definendo la cornice di valori all’interno della quale debbono essere affrontati, il presidente richiama tutti, compreso l’esecutivo italiano a una “consapevolezza crescente”, che è come dire che quella attualmente dimostrata è insufficiente.

C’è da sperare che l’ammonimento venga ascoltato e soprattutto capito: Mattarella non vuole aprire conflitti o creare problemi, tende anzi ad aiutare a trovare soluzioni, e di questo tutti, a cominciare da  Meloni, dovrebbero essergli grati. Naturalmente, prima, dovrebbe essere capito il senso di un ragionamento generale invece di ragionare solo in termini immediati di schieramento.   

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