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La “couple” Macron-Scholz si vede a Parigi ma s'intende poco

Mauro Zanon

Dall’inizio della guerra in Ucraina l’asse franco-tedesco sembra non funzionare più: energia, difesa, autonomia europea e rapporti con la Cina creano divergenze. La Francia è irritata dal fatto che Berlino faccia tutto in solitaria e senza coordinamento

Parigi. I francesi utilizzano il termine “couple”, coppia, per definire la loro relazione con i tedeschi. A Berlino, meno affettuosamente, si parla invece di “motor”, motore, per illustrare i rapporti tra Francia e Germania. Ma a prescindere dalle questioni lessicali e dalle diverse sensibilità da una parte e dall’altra del Reno, l’alleanza tra le due nazioni è sempre stata alla base di qualsiasi progresso nell’integrazione europea, il fulcro dell’Ue, la bussola imprescindibile per l’Europa.

 

Dall’inizio della guerra in Ucraina, tuttavia, l’asse franco-tedesco sembra non funzionare più: i disaccordi in materia di energia, difesa, autonomia europea e rapporti con la Cina sono troppo profondi, tanto che la scorsa settimana, per la prima volta in vent’anni, è stato annullato il tradizionale Consiglio dei ministri intergovernativo che era in programma oggi a Fontainebleau. “La coppia franco-tedesca non va d’accordo e dunque è paralizzata. Ma in questo momento della storia non possiamo permetterci di non avere un’Europa unita e forte”, ha dichiarato allarmato l’ex ministro degli Esteri francese Dominique de Villepin, sottolineando che l’Unione europea non può fare a meno di “un dialogo franco-tedesco fruttuoso”. In sostituzione del consiglio intergovernativo il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, ha dunque organizzato all’Eliseo un pranzo di lavoro tête-à-tête col cancelliere tedesco, Olaf Scholz, per provare a rilanciare le relazioni tra Francia e Germania.

Dall’incontro, che si è tenuto mercoledì, non è uscita alcuna dichiarazione congiunta e non si è svolta nessuna conferenza stampa con i giornalisti. Secondo Sandra Weeser, deputata dei liberali tedeschi (Fdp), c’è un grosso problema di comunicazione che crea diffidenza tra le rispettive squadre di governo. E che va risolto al più presto. “Siamo all’inizio di nuove relazioni politiche interpersonali, per le quali va anzitutto costruita una fiducia”, ha detto la Weeser a Politico Europe. Berlino sostiene che Macron, dietro i suoi bei discorsi europeisti, pensi soltanto a difendere gli interessi francesi. Parigi, invece, è irritata dal fatto che la Germania faccia tutto in solitaria, senza coordinamento: dal piano contro il caro-energia da 200 miliardi, annunciato a sorpresa da Scholz senza informare anticipatamente Macron, ai continui sgambetti contro la difesa europea, fino al viaggio in Cina del cancelliere tedesco previsto per la prossima settimana, deciso senza coordinarsi con l’inquilino dell’Eliseo (Macron avrebbe preferito una visita “europea”, fra un po’ di mesi, per non “legittimare” il terzo mandato di Xi Jinping). 

“Scholz è chiuso nella sua torre d’avorio”, dice al Foglio Birgit Holzer, corrispondente a Parigi dell’Augsburger Allgmeine Zeitung: “L’opinione pubblica tedesca è irritata dal suo atteggiamento nei confronti della Francia. Anche con Angela Merkel ci furono diverse divergenze con l’esecutivo francese, ma non c’era mai stata una rottura così netta dell’asse franco-tedesco. C’è parecchia inquietudine”. Macron stesso, la scorsa settimana, ha detto durante una chiacchierata con Les Echos di essere preoccupato dal “cambio di modello” (Zeitenwende) avviato dalla Germania nel campo dell’energia e della difesa, “del quale non bisogna sottovalutare il carattere destabilizzatore”. “Se si vuole essere coerenti, non bisogna adottare delle strategie nazionali, ma una strategia europea”, aveva aggiunto. Un consigliere del governo francese sentito da Politico Europe ha dichiarato che Scholz “ha orientato maggiormente la sua attenzione verso l’est” da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, decidendo di dare meno priorità alla coppia franco-tedesca. Il portavoce dell’esecutivo di Parigi, Olivier Véran, ha dichiarato prima del pranzo di lavoro che quella tra Francia e Germania è “un’amicizia viva” che ha portato “progressi magistrali” nell’Ue, pur ammettendo che in questo momento bisogna “superare alcune difficoltà”. Il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, è stato più chiaro: invocando una “ridefinizione strategica delle relazioni tra la Francia e la Germania”, e “un ‘reset’ su un certo numero di punti”. 

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