Kwasi Kwarteng (LaPresse)

Crisi a Londra

La premier britannica Liz Truss ha licenziato il suo ministro delle Finanze

Redazione

Le ultime ore del cancelliere dello Scacchiere Kwasi Kwarteng. Storia breve (21 giorni) di una crisi politica e finanziaria

Steven Swinford, giornalista del Times, ha fatto lo scoop: "Mi hanno detto che il cancelliere dello Scacchiere, Kwasi Kwarteng, è stato licenziato dal premier Liz Truss, che si prepara a rivedere il suo minibudget". Poche ore dopo Kwarteng ha pubblicato sui suoi canali social la sua lettera di dimissioni. Non si tratta di un mea culpa: gli è stato detto di andarsene e lui lo ha fatto, scrive. 

    

   

Jeremy Hunt sarà il successore di Kwarteng alla cancelleria. Un nome conosciuto e controverso nel partito, già ministro e sostenitore del rivale delle primarie di Truss, Rishi Sunak, già ministro delle Finanze nel secondo governo Johnson. Il suo nuovo cancelliere, ha detto Truss in conferenza stampa a Downing street, guiderà la sua missione di "crescita" e riuscirà a portare a casa le riforme di cui il Regno Unito ha bisogno. Truss dice di aver agito "in modo deciso" oggi perché la priorità è l'interesse nazionale. "È dura, ma supereremo la tempesta". La premier ha riconosciuto che alcuni punti del mini-budget sono andati "oltre" le attese "e più velocemente" del previsto.

     

  

Sulla prima del Times c'è l'ipotesi che i Tory stiano discutendo in segreto un piano per sostituire Truss con un ticket composto da Sunak e Penny Mordaunt, l’attuale leader della camera dei Comuni ed ex ministra della Difesa. Truss e Kwarteng erano stretti alleati politici e prevedevano di lavorare di pari passo. Ma le turbolenze nei mercati e poi a Westminster hanno lacerato quel rapporto. Da quando è stata annunciata, il 23 settembre scorso, la manovra del governo inglese appena insediato, il Regno Unito è entrato in una crisi politico-finanziaria che nessuno è riuscito a fermare: non la Banca d'Inghilterra, corsa ai ripari per salvare il mercato dei titoli di stato, non la premier Truss che ha cercato di spiegare che per stimolare la crescita è necessario fare cose impopolari e resistere, non lo stesso Kwarteng, naturalmente, che anzi è diventato il capro espiatorio. Il Partito conservatore, che soltanto tre mesi fa ha estromesso Boris Johnson e poi ha selezionato la Truss, ci ha messo del suo, lasciando ogni giorno trapelare la propria insofferenza verso una leadership che pure ha appena nominato.

 

Ecco come abbiamo raccontato questi ultimi 21 giorni:

Che cosa ha proposto il governo Truss per far ripartire l'economia inglese e contenere le bollette e l'inflazione

Giuliano Ferrara sulla visione in controtendenza del governo inglese sulle ricette per la crescita, sul "whatever it takes" sul debito,  e ancora sulla necessità di governare in (e il) debito

Luciano Capone sul perché il prossimo governo Meloni non dovrebbe ispirarsi alla Truss

Paola Peduzzi su come si crea e si gestisce male una crisi in 25 minuti (e 10 giorni), sulla ferocia e sul cannibalismo del Partito conservatore.

Intanto il Labour coglie i frutti di questa crisi: si è risistemato al suo interno, ma ha ancora molte difficoltà da affrontare. come ha detto Matthew Holehouse dell'Economist a Luciana Grosso.

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