C'è il Giubileo di Platino della Regina. E tutto il resto può attendere

Nel Regno Unito sono iniziati i festeggiamenti per i settant'anni al trono di Elisabetta, che andranno avanti per quattro giorni. Di inflazione, carovita, guerra in Ucraina e crisi politica si riparla lunedì

Gregorio Sorgi

Londra. C’è l’inflazione, il carovita, la guerra in Ucraina, le lettere dei deputati-ribelli che vogliono silurare Boris Johnson. Per i britannici, ci sono tanti motivi per essere pessimisti. Ma di tutto questo se ne riparlerà lunedì. Oggi sono iniziati i festeggiamenti per il Giubileo di Platino per marcare i settant’anni al trono della Regina Elisabetta; per quattro giorni i britannici seguiranno ossessivamente le attività della famiglia reale e si riverseranno nelle strade. Tutto il resto può attendere

 

Stamattina nei pressi di Buckingham Palace c’era una folla oceanica di persone che tentavano di assistere dal vivo al Trooping the Colour, il rito con cui si celebra ogni anno il compleanno ufficiale della Regina, e che stavolta inaugura il weekend di festeggiamenti. La parata composta da 1.400 soldati, 200 cavalli e 400 musicisti è proseguita lungo il Mall, e vi hanno partecipato i membri della famiglia reale a cavallo e in carrozza. Come da prassi, al termine della cerimonia sono stati sparati 82 colpi di cannone, le frecce rosse hanno sorvolato Buckingham Palace e la Regina si è affacciata sorridente dal balcone assieme al resto dei “working royals” (i reali che svolgono i loro doveri, una categoria in cui non rientrano Harry e Meghan che hanno osservato da una finestra). Questo era il momento più atteso della giornata, analizzato minuziosamente nelle ore successive dai “royal watchers” in onda non stop su tutte le reti.

 

Ma i festeggiamenti erano iniziati all’alba, quando migliaia di persone avvolte nello Union Jack si erano precipitate nei pressi di Buckingham Palace nella speranza di trovare un posto nelle prime file e seguire l’evento d giornata dal vivo. Molti di loro hanno dovuto seguire la parata nei maxi schermi allestiti in alcune piazze, dato che la polizia ha sigillato l’accesso al Mall due ore prima dell’inizio della cerimonia alle 11 inglesi. 

 

Malgrado questo, orde di persone continuavano a scendere verso il Mall anche dopo l’inizio della parata. Ognuno di loro esibiva lo Union Jack, a modo proprio: volti dipinti, cappelli a cilindro e completini a tinte bianche, rosse e blu. Accanto alla stazione della metro si vendono le bandiere ufficiali del Giubileo di Platino con il volto della Regina. C’è un’atmosfera da stadio. E per certi versi, questa celebrazione ricorda un Mondiale di calcio: la gente si precipita nelle strade sventolando la bandiera, i giornalisti più scrupolosi perdono l’oggettività e si commuovono osservando gli aerei reduci dalla Battle of Britain del 1940 (che precedono le frecce rosse), la gente organizza feste in strada (ne sono previste 16 mila in tutto il paese). Come ci ha spiegato Robert Hardman, biografo della Regina e royal correspondent del Daily Mail, “noi britannici veniamo derisi all’estero per la nostra freddezza e riservatezza, perché non ci parliamo sull’autobus o sulla metro. Questo è un raro momento in cui i vicini che non si rivolgono la parola tutto l’anno possono festeggiare insieme”. 

 

E’ così tutto il resto, la cronaca quotidiana, passa in secondo piano. Per i prossimi quattro giorni parleremo di chi c’era e chi non c’era sul balcone di Buckingham Palace, analizzeremo il cappello indossato della Regina e dimenticheremo tutto il resto. “So che molti bei ricordi verranno creati durante queste feste”, ha scritto la sovrana nel suo messaggio. Anche Hardman crede che questo weekend sarà una tregua dai nostri problemi quotidiani. “I tempi non sono granché, viviamo in un’epoca di tensioni, la società è polarizzata e si discute su tutto”, chiosa il giornalista: “Però questo è un momento in cui possiamo smetterla di discutere e divertirci. Poi da lunedì si tornerà a litigare su Twitter”.