La società americana è cambiata, ma l'impegno "pro" life è debole
Le chiese e la riduzione dell’aborto a una battaglia morale “anti pro choice”
Non potrebbe esserci migliore esempio dello scontro attorno alla sentenza Roe vs Wade per spiegare l’essenza di uno stato federale. Per banalizzare: negli Stati Uniti non sarebbe possibile un referendum per l’abolizione della legislazione sull’aborto, come ci fu in Italia a fronte di una legge valida erga omnes. Ma che non sia possibile un referendum, non significa che non sia misurata a livello demoscopico, per quel che vale, l’opinione degli americani sull’aborto. E stando ai trend degli ultimi anni, rivedere l’impianto ora vigente potrebbe non risultare un plateale scippo di libertà, essendo le posizioni in bilico. In democrazia è la maggioranza a decidere. E in democrazia, può persino accadere che le posizioni si modifichino. Mostrano i sondaggi Gallup, ad esempio, che ancora a metà degli anni 90 il vantaggio dei pro choice sui pro life era netto (pro life attorno al 40 per cento contro il 55 e più degli abortisti).
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- Maurizio Crippa
"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"