EDITORIALI

Putin non sa cosa lo aspetta

Redazione

Il discorso di Biden, la mediazione di Macron, le crepe al sostegno russo all’Onu

Davanti al Congresso martedì sera, Joe Biden ha ribadito nel discorso sullo Stato dell’Unione i suoi obiettivi di politica interna, ha raccontato che cosa ha ottenuto e che cosa ha già fatto, e poi ha parlato di democrazia, di libertà, della minaccia esistenziale che Vladimir Putin ha rivolto all’occidente attaccando l’Ucraina. Il rito di questo discorso è stato marcato dai “buuu” di alcuni deputati trumpiani, dal continuo annuire della speaker democratica Nancy Pelosi  e da alcune parole a braccio: “Go get him”, andiamolo a prendere, riferito a Putin, e “he has no idea what’s coming”, Putin non sa che cosa lo aspetta. Biden si è fatto forte di un’unità mai vista, di una reazione compatta ai carri armati fatta di sanzioni economiche: Mosca mercoledì, secondo la Reuters, ha espulso l’ambasciatore americano.

 

Per Kyiv manca qualcosa, ed è la no fly zone: non vogliamo i boots on the ground della Nato, dice il governo ucraino, ma l’aviazione di Putin va fermata. Biden non vuole, nessuno vuole fermarla: sarebbe una dichiarazione di guerra e invece, mentre si aiuta la difesa ucraina, l’obiettivo dell’occidente è trovare anche un modo per uscire dalla guerra, un cessate il fuoco, un negoziato credibile. Al ruolo di mediatore si è candidato Emmanuel Macron, ancora una volta, nel suo discorso: “Non siamo in guerra contro la Russia”, ha detto il presidente francese, “sappiamo che cosa ci lega al grande popolo europeo che è il popolo russo”. Macron tiene aperti i contatti con Putin “finché riesco e finché è necessario per non allargare il conflitto”.
 Lo scontento ucraino è evidente, ma il sostegno alla Russia perde pezzi: all’Assemblea generale dell’Onu è stata approvata una risoluzione di condanna dell’invasione russa, la Cina continua ad astenersi, i “soliti cinque” (Russia, Bielorussia, Siria, Eritrea e Corea del nord) votano contro, ma gli Emirati Arabi Uniti, che al Consiglio di sicurezza venerdì si erano astenuti, hanno votato a favore. Le pressioni funzionano, Putin non sa che cosa lo aspetta.

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