Foto di Antonio Masiello/Getty Images 

Il dialogo di Macron con la Russia insospettisce l'est

David Carretta

Il presidente francese vuole un nuovo ordine di sicurezza (e intona un inno d’amore per l’Ue)

Bruxelles. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ieri ha annunciato una proposta dell’Unione europea su “un nuovo ordine di sicurezza e stabilità” sul Vecchio continente, da condividere con la Nato e da negoziare con Vladimir Putin per cercare di superare la crisi attorno all’Ucraina. Davanti al Parlamento europeo per presentare il semestre di presidenza francese, Macron ha usato l’occasione per riaffermare la sua visione sulla sovranità europea e l’autonomia strategica. Di fronte al “ritorno tragico della storia, l’Europa deve armarsi non per sfiducia verso altre potenze, ma per assicurare la sua indipendenza in questo mondo di violenze, per non subire la scelta degli altri”, ha spiegato il presidente francese. L’ordine europeo che Macron vuole costruire dovrebbe essere “fondato su princìpi e regole che abbiamo deciso non contro o senza, ma con la Russia di 30 anni fa: il rigetto del ricorso alla forza, alla minaccia, alla coercizione, la scelta libera per gli stati di partecipare alle organizzazioni, alle alleanze e agli accordi di sicurezza di loro scelta, l'inviolabilità delle frontiere, l'integrità territoriale degli stati, il rigetto delle sfere di influenza”. L’obiettivo è far uscire l’Ue dall'irrilevanza in cui si trova, nel momento in cui la Russia negozia direttamente con gli Stati Uniti e la Nato sulla sicurezza dell’Europa. Ma l’insistenza di Macron sul “dialogo con la Russia” e la sua visione di una “Europa come potenza di pace e di equilibrio” solleva molti sospetti, in particolare nei paesi dell’est.

 

Il discorso di Macron è stato un inno d’amore all'Europa e al contempo un appello a una riforma profonda. L’Ue, del resto, sarà uno dei temi della sua campagna presidenziale in Francia. “Non ho mai opposto l’amore per l’Europa all’amore  per un’identità nazionale o  una cultura”, ha spiegato il presidente francese: “Ho fatto la distinzione tra il nazionalismo e il patriottismo, che non è nazionalismo”. Macron ha promesso di dare “battaglia per la democrazia liberale”, perché “la fine dello stato di diritto, è il regno dell'arbitrario” e “il segnale dei ritorno ai regimi autoritari”. C'è “uno scontro ideologico” promosso “da diverse potenze autoritarie alle nostre frontiere e sta tornando nei nostri paesi”, ha spiegato Macron, riferendosi a Cina e Russia, ma anche a Polonia e Ungheria. Le sfide per rinnovare la promessa di progresso dell’Ue sono clima e digitale, attorno a cui dovrà ruotare la riforma del Patto di stabilità per consentire investimenti massicci. Ma la vera sorpresa è stata un’altra. Macron ha proposto di inserire l’aborto tra i diritti fondamentali dell'Ue. “Venti anni dopo la proclamazione della nostra Carta dei diritti fondamentali, che ha consacrato l’abolizione della pena di morte ovunque nell’Unione, auspico che possiamo attualizzare questa Carta, in particolare per essere più espliciti sulla protezione dell’ambiente o il riconoscimento del diritto all’aborto”.

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