L'obbligo vaccinale in Europa non è un tabù. Le misure paese per paese

Luciana Grosso

Vaccini obbligatori per tutti in Austria e per alcune categorie in Germania, Grecia, Repubblica Ceca e Polonia. Controlli alle frontiere e certificato verde negli altri paesi. Una guida alle misure contro Omicron

I paesi europei (Regno Unito incluso) stanno reagendo in modo diverso all’impennata di casi Covid. 

C’è chi, come l’Austria, viaggia dritto verso l’obbligo vaccinale. 

C’è chi come Germania, Grecia, Repubblica ceca e Polonia ha introdotto l’obbligo solo per alcune categorie di lavoratori e fasce di età.

C’è chi come la Francia vuole rendere la vita impossibile (ma nemmeno poi tanto, a dirla tutta) ai non vaccinati.

C’è chi, come Spagna e Portogallo ha reintrodotto la mascherina all’aperto.

C’è chi, come Finlandia e Danimarca, è convinto che il male arrivi (come al solito) da fuori e dunque ha imposto i tamponi alle frontiere.

E poi c’è chi, come Inghilterra o il Belgio, ha deciso che il Covid non fa poi tutta questa paura.

 

L'obbligo: Austria

Dopo essere stato il primo paese europeo a introdurre il lockdown dei non vaccinati, ora l’Austria ha deciso di passare alla maniere (ancora più) forti e di rendere, di nuovo per prima, obbligatorie le vaccinazioni per tutti gli adulti. La misura, secondo il governo, si è resa necessaria perché la campagna vaccinale non è ancora abbastanza capillare (solo il 70 per cento circa della popolazione è vaccinata) e perché, dopo una vistosa diminuzione, i casi hanno ripreso a salire. 

L’obbligo austriaco, a quel che sembra, dovrebbe funzionare così: il primo passo sarà l’istituzione di un registro dei vaccinati, sulla base del quale, il prossimo primo febbraio saranno inviate le prime lettere di convocazione a tutti quelli che risultano non vaccinati; un mese dopo, il 15 marzo, partiranno le verifiche: chi dovesse risultare ancora non vaccinato, riceverà una sanzione da 600 euro. La sanzione potrebbe essere annullata per chi, a quel punto, decidesse di vaccinarsi. Quelli che, invece, intendessero resistere nella loro convinzione no vax, potrebbero ricevere verifiche (e dunque sanzioni) ogni tre mesi per almeno due anni, ossia per tutta la durata dell’obbligo. Stando così le cose, chi non dovesse acconsentire al vaccino potrebbe ricevere, in due anni, otto multe da 600 euro.  D’altra parte, però, il governo sta valutando un bonus da 500 euro per chi riceverà il booster.  Oltre a questo, occorre contare che in Austria c'è un coprifuoco alle 22:00 per i ristoranti ed è richiesta una mascherina Ffp2 sui mezzi pubblici e negli spazi interni.


L’obbligo solo per alcuni: Germania, Grecia, Repubblica Ceca, Polonia

La Germania, che conta 60 mila nuovi casi al giorno, ha introdotto per ora l’obbligo di vaccino solo per i lavoratori della sanità. Ma il governo sta valutando l’introduzione dell’obbligo per tutti, nonostante non manchino resistenze, anche dalla stessa Spd, partito del cancelliere Olaf Scholz, che non vede di buon occhio l’istituzione di un registro dei vaccinati, indispensabile per poter effettuare i controlli. Per ora dunque, in attesa di decidere sull’obbligo, il paese si limita a imporre misure restrittive e a richiedere il super green pass per entrare in alberghi, bar, ristoranti e simili. 

In Grecia, oltre alla cancellazione di concerti ed eventi di capodanno, e l'obbligo di mascherina anche all’aperto (Ffp2 sui mezzi di trasporto e nei supermercati), il prossimo 15 gennaio entrerà in vigore l’obbligo vaccinale per gli over 60 con multe di 100 euro per ogni mese di ritardo. 

Il governo ceco ha imposto la vaccinazione obbligatoria per il personale della sanità, della Polizia, delle Forze Armate e per tutti i cittadini di età pari o superiore a 60 anni.

La Polonia, alle prese con i numeri peggiori dall’inizio della pandemia (circa 10 mila casi al giorno) ha deciso di imporre l'obbligo a sanitari, insegnanti, polizia, militari e vigili del fuoco.

 

Quelli della tolleranza zero contro i no vax: Francia

Da ore in Francia tutti si indignano (o fingono di farlo) per il linguaggio colorito del presidente Emmanuel Macron che ha detto di voler rompere i coglioni ai no vax, ma la “rottura di coglioni” per ora è decisamente blanda: non si parla di obbligo né di sanzioni, solo di un'introduzione del super green pass da vaccinazione o da guarigione. Oltre a questo ci sono quarantene ridotte a 7 giorni per i vaccinati che comunque dovessero risultare positivi e azzerate per i vaccinati entrati in contatto con un positivo.

 

Inghilterra e Belgio

Nel Regno Unito la pandemia sta andando malissimo, e si viaggia, come in Francia sui 200 mila casi al giorno. Ma la cosa non sembra spaventare (di nuovo, come nel 2020) Boris Johnson, che sembra puntare tutto sulla coriaceità degli inglesi e che ha detto che il paese "cavalcherà" l'ondata di Omicron. Esclusa l’ipotesi di lockdown, anche parziale, ci si è limitati a incoraggiare lo smart working. Nessuna quarantena è richiesta ai vaccinati entrati a contatto con un positivo. Scozia, Galles e Irlanda del Nord, invece, forti della loro relativa autonomia, hanno introdotto ulteriori restrizioni alle attività ricreative e all'uscita in pub e caffè, imponendo limiti di persone e distanza. 

In Belgio nessuna restrizione (anche se tra mille polemiche) a teatri, cinema, sale da concerto, bar e ristoranti, poichè il comitato scientifico consultato dal governo ritiene che recarsi in tali luoghi non comporti rischi per la salute pubblica.


 

Spagna e Portogallo 

Nonostante i numeri molto alti di infezioni (circa 200 mila) Madrid ha deciso per ora di limitarsi a reintrodurre l’obbligo di mascherina e di puntare sulle vaccinazioni (l’obiettivo è arrivare all’80 per cento di anziani che abbiano ricevuto il booster) e sui test fai da te (di cui si è decisa, finalmente, la messa in vendita al pubblico). A questo si somma, l’introduzione, di green pass per entrare nei luoghi pubblici. 

In Portogallo invece, il terzo paese più vaccinato al mondo (91 per cento della popolazione) ha reimposto lo smart working e il green pass ( anche con tampone) per accedere a luoghi chiusi, eventi sportivi, feste, eccetera.

 

Finlandia e Danimarca

La Finlandia ha deciso di reintrodurre il controllo delle frontiere da martedì 28 dicembre. La decisione, prima del genere in Europa, resterà in vigore fino al 16 gennaio 2022. La Danimarca in questi giorni, è quella con il tasso di infezioni più alto al mondo: 1.612 casi ogni 100.000 persone e conta circa 20 mila nuovi casi al giorno su una popolazione di circa 5 milioni di persone.

Per ora in Danimarca le regole sono molto simili a quelle italiane (mascherina al chiuso, green pass ecc), ma ad esse si aggiunge la richiesta di un tampone negativo a tutti i non residenti in ingresso nel paese.