La geopolitica di Washington che irrita Bruxelles. Parla Michel

In una lunga intervista al Grand Continent, il presidente del Consiglio europeo critica la decisione unilaterale di Joe Biden di procedere al ritiro dall'Afghanistan. "Divergenze di opinione anche sulla Siria e l'Iran"

In una lunga intervista a Le Grand Continent il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha lasciato trasparire tutta l'irritazione dell'Ue per la decisione unilaterale di Joe Biden di procedere al ritiro dall'Afghanistan senza tenere conto delle richieste degli alleati. "Gli Stati Uniti sono un grande alleato dell'Unione Europea, su questo non c'è dubbio", ha detto Michel. "Tuttavia, è certo che nell'arena geopolitica negli ultimi tempi ci sono state divergenze di opinione sugli interessi, o su come raggiungere gli obiettivi. Questo non è solo limitato all'Afghanistan, ma riguarda anche altre questioni internazionali, in particolare la Siria e l'Iran". 

 

Riportiamo qui gli stralci selezionati da David Carretta nella sua newslettere Europa Ore 7


 

Michel vede continuità tra Trump e Biden - In una lunga intervista a Le Grand Continent il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha lasciato trasparire tutta l'irritazione dell'Ue per la decisione unilaterale di Joe Biden di procedere al ritiro dall'Afghanistan senza tenere conto delle richieste degli alleati. "Gli Stati Uniti sono un grande alleato dell'Unione Europea, su questo non c'è dubbio", ha detto Michel. "Tuttavia, è certo che nell'arena geopolitica negli ultimi tempi ci sono state divergenze di opinione sugli interessi, o su come raggiungere gli obiettivi. Questo non è solo limitato all'Afghanistan, ma riguarda anche altre questioni internazionali, in particolare la Siria e l'Iran". Alla domanda se veda continuità tra l'amministrazione Trump e quella Biden, la risposta di Michel è stata poco diplomatica. "Mi sembra che ci sia una tendenza strutturale negli Stati Uniti, che esisteva già prima di Donald Trump - anche se lui l'ha resa molto più visibile - a dare priorità agli interessi americani".

Michel a favore dell'unanimità nell'Ue - Le Grand Continent è una rivista europea di dibattito strategico, politico e intellettuale. L'intervista a Michel è stata tradotta in sei lingue. Per gli appassionati di istituzioni europee c'è un passaggio particolarmente interessante, nel momento in cui si moltiplicano le voci a favore di abolire l'unanimità in alcuni settori compresa la politica estera e di sicurezza. "Sono consapevole di avere una posizione atipica sulla regola dell'unanimità. Da qualche tempo è diventato quasi un luogo comune, un'evidenza: la regola dell'unanimità sarebbe un freno, una fonte di debolezza per l'Ue", ha detto Michel. "Capisco", ma "credo anche che sia necessario riflettere attentamente per non farsi ingannare da una falsa buona idea". Perché una falsa buona idea? "Se ci pensate, è ovvio", ha risposto Michel: "Il rischio, abbandonando troppo in fretta l'unanimità, è quello di rinunciare allo sforzo necessario per creare questa unità, creando situazioni che darebbero ad alcuni Stati membri l'impressione che il loro punto di vista non sia importante o gradito". Secondo Michel, l'unanimità “è una regola che, se e quando viene fatta funzionare, porta unità, quindi forza, quindi influenza, e quindi potere. Rinunciarvi significa correre il rischio (...) di contribuire all'indebolimento della costruzione europea". 


 

La versione integrale dell'intervista puoi leggerla qui