Il capodanno cinese visto da Makkox 

Superare la Via della Seta

Più Draghi, meno Dragone

L'atlantismo, la collocazione nel mondo e le geometrie della nuova Italia. La chiave il dossier cinese. Una rivoluzione possibile, che parte dall'Italia e arriva in Europa. Inchiesta

Giulia Pompili

Finora il M5s era stato il partito più vicino alla Cina. Poi c'è stata la conversione atlantista di Di Maio. Ma per costruire una politica estera coerente serve avere le idee chiare e la fiducia degli alleati. Di Mario Draghi è difficile trovare anche solo un virgolettato su un media cinese, ed è il funzionario che menziona meno la Cina nei suoi discorsi. Da presidente della Bce, mise la firma sul primo investimento in valuta cinese per le riserve ufficiali. Ecco come, secondo gli esperti, si costruisce un rapporto sano con Pechino 

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  • Giulia Pompili
  • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.