Il Trumpspreader
Il presidente americano è un superspreader di complottismi, i social stanno soltanto correggendo anni di errori
A proposito della cosiddetta “censura” del presidente americano Donald Trump da parte delle piattaforme social, ci sono un paio di fattori da tenere in considerazione. Li spiega Peter Singer, autore di “LikeWar”, un saggio che affronta il tema della “weaponization of social media”: usare i social come armi. Singer ha appena scritto un articolo su un sito specializzato in temi militari per ricordare che le piattaforme social non sono un campo neutro come si tende a pensare, ma favoriscono lo schieramento degli estremisti contro lo schieramento di quelli che si attengono alla realtà. Chi mente, esagera, distorce e vince, chi non lo fa non è premiato.
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- Daniele Raineri
Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)