Dal figlio di Carla Bruni a quello di Hollande. I ragazzi terribili che imbarazzano padri e madri

Mauro Zanon

Fanno discutere le uscite sovraniste e anti euro di Aurélien Enthoven. Ma in Francia c'è chi ha fatto peggio di lui

Aurélien Enthoven, il “frexiter” di Saint-Germain-des-Prés

Forse era meglio se continuava a fare lo youtuber di successo nel suo canale Motorsport Gigantoraptor, dove da quando ha 14 anni spiega agli internauti la paleontologia e il darwinismo, sbertucciando i complottisti e i propagatori di controverità nel campo scientifico. Ma lui, Aurélien Enthoven, figlio di Carla Bruni e del filosofo mediatico Raphael Enthoven, dunque di una Parigi molto pettinata e salottiera, assicura che il suo engagement accanto a François Asselineau, sovranista anti euro e paladino della “Frexit” che presiede l’Upr (Unione popolare repubblicana), non ha suscitato grandi terremoti in famiglia. “Era un po’ sorpresa, ma non le interessa”, ha dichiarato il 17enne al Parisien, aggiungendo che anche suo padre, Raphael, si è mostrato rispettoso della sua scelta – risulta difficile credergli fino in fondo. Chi invece non ha tanto digerito, è il patrigno, Nicolas Sarkozy, assai imbarazzato nel constatare che il giovane Aurélien, nato e cresciuto in un milieu europeista e progressista, sia sedotto dalle idee populiste di un tipo come Asselineau, al punto da sfilare il 1° maggio con la maglietta degli hard-brexiters, “Leave means leave”, e denunciare la “dittatura dell’Ue” (foto sotto). Ma la lista dei “fils de” che imbarazzano padri e madri divenuti personalità politiche influenti del panorama francese è molto densa.

 

Thomas Fabius, l’enfant terribile appassionato di gioco d’azzardo

Il più irrequieto e tormentato dei figli illustri della classe politica francese è sicuramente Thomas Fabius, figlio di Laurent, ex premier di François Mitterrand e ministro degli Esteri sotto la presidenza Hollande. Ne ha fatte di tutti i colori, Thomas, mentre il padre, attuale presidente della Corte costituzionale, saliva gli scalini della République. Nel 2011, venne condannato per essersi intascato 90mila euro che gli erano stati affidati da un investitore per sviluppare un progetto di carte Sim, soldi che invece utilizzò per saldare una montagna di debiti con diversi casinò che era solito frequentare. Nel 2013, a un anno dall’insediamento di Hollande all’Eliseo e di papà Laurent al Quai d’Orsay, il rampollo è al centro di un’indagine per falso, truffa e riciclaggio, in relazione alle modalità di acquisto opache, nel 2012, di un appartamento di 270m² nel centro di Parigi dal valore di 7 milioni di euro. Due anni dopo, la stampa parigina rivela che l’allora 33enne, è oggetto di un mandato d’arresto della giustizia del Nevada, nell’ovest degli Stati Uniti, per aver firmato assegni in bianco per oltre 3 milioni di euro nei casinò di Las Vegas. Due anni fa, lui che oggi è interdetto dai casinò transalpini e sul cv indica di essere un “professore di tennis e animatore del Club Med”, ha minacciato di spaccare la faccia a un dipendente della prefettura di Parigi, presentatosi davanti casa per confiscargli la Porsche (nella foto Laurent e Thomas Fabius).

Le notti su di giri di Léonard Trierweiler e la web-serie sulle droghe di Julien Hollande

Dopo aver studiato in Francia nella celebre école Ferrandi, tempio della gastronomia parigina, e aver fatto un passaggio in Italia, a Ventimiglia, nel ristorante Marco Polo di Diego Pani, Léonard Trierweiler è volato a New York per lavorare accanto a Eric Ripert, chef francese del ristorante Le Bernardin, tre stelle Michelin. Ma il figlio di Valérie Trierweiler (nella foto i due insieme), giornalista di Paris Match ed ex moglie del presidente Hollande, ha fatto parlare di sé anche per i suoi guai giudiziari. Nel giugno del 2017, mentre studiava all’école Ferrandi e si preparava a fare uno stage nelle cucine dell’Eliseo, è stato fermato alle 7 di mattina mentre guidava il suo scooter Piaggio in stato di ebrezza ed è risultato positivo anche al test antidroga. Nel febbraio del 2018, è stato nuovamente fermato dai poliziotti per essere passato con il semaforo rosso, risultando in seguito positivo alla cocaina. “Sono errori di gioventù”, ha detto in un’intervista a Vsd. Un certo imbarazzo lo ha suscitato anche uno dei figli di Hollande e Ségolène Royal, Julien (foto sotto), quando si è venuto a sapere che dietro la web-serie di successo dedicata alle droghe “En passant pécho” – pécho significa “scopare” – c’era proprio lui. Uno dei protagonisti si chiama Cokeman, e dal nome si può facilmente immaginare a cosa sia interessato. “Sono pieno di cocaina di vario tipo: tale da rimettere in sesto François Mitterrand”, canta il gruppo rap Set & Match, protagonista della serie. Si parla anche di sesso e di cultura geek, oltre che di droga. “Vogliamo essere in sintonia con i giovani di oggi”, dissero i due registi Ken & Ryu a proposito della serie dove, scrive Les Inrocks, “si rolla letteralmente una canna ‘à l’hollandaise’”.

 

Louis Sarkozy e i “mocassini intellò” che fanno urlare la gauche

La sinistra francese dice che è lui, Louis, il più simile a papà Nicolas. Non Jean, il politico, non Pierre, il mondano, perché a Louis piacciono l’America, New York e le cose che costano tanto, insomma è “bling bling” come il padre. Louis, oggi, vive a New York, dove studia filosofia e religione, ma è anche il fondatore di una linea di mocassini che lui definisce “intellò”: “The Enigma collection”, lanciata in collaborazione con la marca spagnola Boonper. “Thomas Jefferson ne sarebbe fiero!”, ha detto Louis. Costo dei mocassini? 300 euro. Per ora ci sono quattro modelli: i “Curie” (Marie), i “Sigmund” (Freud), i “William” (Shakespeare), i “Ts” (Thomas Jefferson). Un’utente Twitter si è chiesta: “Can anything be more De droite?”.

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