Erna Solberg (foto LaPresse)

Voglia di stabilità

Redazione

In Norvegia Solberg ottiene il mandato per altri quattro anni

Erna Solberg, premier conservatore della Norvegia, continuerà a guidare il paese, dopo il voto che ha consegnato alla coalizione già al governo da quattro anni – l’alleanza tra i conservatori e il partito anti immigrazione Progress Party – la maggioranza. Si tratta di un evento storico: è la prima volta che un governo di centrodestra vince due mandati consecutivi, e la “grande delusione” è tutta a sinistra, come ha dichiarato il candidato laburista Jonas Gahr Store, che con il 27 per cento dei consensi ha ottenuto il secondo peggior risultato degli ultimi 93 anni. Le aspettative per la sinistra erano alte, i sondaggi avevano a lungo registrato un ampio vantaggio che è andato via via riducendosi, anche a causa della solita faida interna alle sinistre occidentali tra radicali e moderati, finita come spesso sta accadendo altrove a vantaggio dell’estremo. Forte di un fondo sovrano che vale mille miliardi di dollari, la Solberg ha fatto una campagna elettorale senza provocazioni e senza scontri, ricordando le riforme portate avanti ed elogiando i vantaggi della continuità e della stabilità. Gli unici grattacapi sono venuti dal partito di coalizione, con le sue dichiarazioni dure contro l’immigrazione, ma il Progress Party, che pure non si risparmia i toni populisti, è comunque considerato meno falco degli altri partiti euroscettici della Scandivania. L’exploit è arrivato al centro, dal partito Agrario di centro-destra, che ha quasi raddoppiato i seggi, ma i norvegesi hanno in sostanza chiesto e ottenuto stabilità. Un trailer di quel che, con tutta probabilità, avverrà in Germania, con Angela Merkel.