Né Le Pen, né Macron: a Parigi i soliti sfascisti sono già scesi in piazza
Il nuovo presidente della Repubblica non si è nemmeno insediato e già ci sono le prime proteste di alcune sigle sindacali contro il precariato: "Venite in piazza, che vinca il colera o la peste", avevano detto prima ancora del voto
A nemmeno 24 ore dall'elezione di Emmanuel Macron alla presidenza della Repubblica francese, il collettivo che si definisce anti-sistema e che si chiama Front Social si è mobilitato a Parigi e ha chiamato a manifestare a Place de la République qualche centinaio di persone. Il collettivo del Front Social riunisce alcune sigle sindacali – CGT, FSU, SUD – che si definiscono portavoce dei giovani e delle classi più colpite dalla crisi economica nel paese. Al grido di "né patria né padrone, né Le Pen, né Macron", "anticapitalisti", "urgenza sociale ed ecologica" e "uguaglianza di diritti contro il precariato", i manifestanti hanno raggiunto Piazza della Bastiglia.
Foto via Twitter
Se in generale i sindacati francesi hanno accolto favorevolmente l'elezione di Macron, molte sigle restano caute sulla riforma del lavoro che intende mettere in pratica il leader di EnMarche!. In particolare CGT, FSU e SUD, che non hanno mai abbandonato le contestazioni alla legge sul lavoro e che avevano indetto per oggi le proteste contro il precariato prima ancora che si conoscesse il nome del nuovo presidente. I sindacati avevano invitato a partecipare alle proteste per quella che hanno definito "la prima mobilitazione sociale del quinquennio, che sia la peste o il colera ad arrivare al potere", a sottolineare il loro disappunto per entrambi i candidati al ballottaggio, Macron e Le Pen.
Molti tra coloro che sono scesi in piazza oggi hanno votato scheda bianca al ballottaggio; molti altri, al primo turno, avevano dato la propria preferenza al candidato della sinistra, Jean-Luc Mélenchon, euroscettico che non aveva dato indicazioni di voto ai propri elettori in occasione del ballottaggio. I numeri del Front Social sono al momento esigui. Le grandi federazioni nazionali non hanno aderito alle manifestazioni di oggi e nemmeno a quelle dello scorso 22 aprile, quando per le strade di Parigi erano scese appena 2 mila persone.
L'editoriale dell'elefantino