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Attacco con armi chimiche nel nord della Siria. Decine di morti

Redazione

Colpita Khan Shaikun, una piccola cittadina cinquanta chilometri a sud di Idlib. Il governo siriano smentisce l'uso di armi chimiche e i russi affermano di non avere compiuto operazioni nell’area

Questa mattina gli attivisti siriani e i medici che lavorano nella provincia di Idlib, nel nord della Siria, hanno cominciato a mettere su Internet le foto che testimoniano un attacco con armi chimiche a Khan Shaikun, una piccola cittadina cinquanta chilometri a sud di Idlib. Il numero dei morti non è ancora chiaro, ma secondo le fonti sul posto sono decine. Da anni in quella zona ci sono sporadici attacchi da parte del governo siriano con bombe riempite con il cloro, che è una sostanza tossica ma non è molto efficace (basta allontanarsi di pochi metri per non subire conseguenze). Questo attacco è invece differente e le vittime presentano gli stessi sintomi che furono riscontrati dai medici dopo il massacro di civili alla periferia di Damasco nell’agosto 2013, quando circa millequattrocento civili furono uccisi da razzi caricati con il sarin – che è una sostanza molto letale, rapida ad agire e difficile da produrre. L’attacco chimico contro una zona abitata nelle prime ore del mattino ha colto gli abitanti impreparati e fra le vittime ci sono donne, vecchi e bambini. Mentre i feriti venivano curate un nuovo attacco aereo ha colpito l'ospedale.

 

 

Tutta la provincia di Idlib è sotto il controllo dei gruppi armati che fanno la guerra al governo del presidente Bashar el Assad e c’è una presenza forte di fazioni legate ad al Qaida. Vicino alla zona colpita oggi c’era stata nelle settimane scorse un’offensiva dei gruppi armati per arrivare alla città di Hama. Il governo siriano smentisce di avere fatto uso di armi chimiche – come smentì nel 2013 – e i russi affermano di non avere compiuto operazioni in quell’area. In teoria Damasco ha ceduto tutto il suo arsenale chimico nel settembre 2013, dopo un accordo a tre raggiunto con l’Amministrazione Obama e la Russia. Ma da anni si sospetta che non abbia consegnato tutte le sue scorte e a dicembre il ministro della Difesa israeliano, Avigodr Liberman, ha detto in pubblico che la Siria è ancora in possesso di armi chimiche.

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