Sally Yates, al centro (foto di Office of Public Affairs via Flickr)

Perché Trump ha licenziato Sally Yates, ministro della Giustizia reggente

Redazione

Al posto dell'attorney general entra Dana Boente, ma è solo per pochi giorni. La stretta del presidente anche sul responsabile dell'Ufficio immigrazione

Il presidente americano Donald Trump ha licenziato il ministro della Giustizia ad interim, Sally Yates, rea di aver ordinato agli avvocati del suo dicastero di non attuare la messa al bando degli immigrati da 7 paesi a maggioranza musulmana: Siria, Iran, Iraq, Yemen, Somalia, Sudan e Libia. "Ha tradito" rifiutandosi di applicare un ordine esecutivo "volto a proteggere" i cittadini americani, ha tuonato in una nota la Casa Bianca, prima di rimpiazzare Yates con Dana Boente in attesa che la nomina di Jeff Sessions come procuratore generale sia ratificata dal Senato.

 

Il nuovo attorney general Boente, nominato da Obama nel 2015, resterà in carica per pochi giorni e non farà dichiarazioni roboanti ma ha promesso di difendere il decreto anti-immigrati del presidente Trump: "Sulla base delle analisi dell'Ufficio consulenza legale, che ha giudicato il decreto legittimo tanto nella forma che nel contenuto, cancello le direttivi dell'ex procuratore generale ad interim Sally Q. Yates".



"La mia responsabilità è quella di assicurare che le posizioni che assumiamo in tribunale rimangano coerenti con il solenne obbligo di questa istituzione di perseguire sempre la giustizia e stare dalla parte del giusto” , aveva dichiarato Yates, superstite dell'amministrazione Obama. “Al momento non sono convinta che la difesa dell'ordine esecutivo sia conforme a queste responsabilità e neppure che sia legale". Tre ore più tardi è stata licenziata.

 

In seguito l'Amministrazione ha reso noto di aver rimpiazzato, senza spiegare il motivo, anche il responsabile ad interim dell'Ufficio immigrazione e frontiere, Daniel Ragsdale, anche lui eredità della precedente presidenza. Al suo posto entra Thomas Homan, "che contribuirà ad attuare le nostre leggi sull'immigrazione coerentemente con i nostri interessi", ha dichiarato in una nota il ministro della Sicurezza Nazionale, John Kelly.



Intanto, il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, ha ribadito che l'ordine serve alla sicurezza degli Stati Uniti: "Il paese sarà molto proattivo nella difesa. Non aspetteremo di essere attaccati per capire come possiamo fare perché non succeda di nuovo".

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