Donald Trump (foto LaPresse)

La conferenza stampa di fuoco di Trump

Redazione

Nel suo primo incontro con i giornalisti il presidente eletto mostra che non ha intenzione di cambiare nemmeno dopo l'ingresso alla Casa Bianca

La prima conferenza stampa di Donald Trump dalla vittoria alle elezioni dell’8 novembre è stata la prova del fatto che la “moderazione presidenziale” del miliardario di New York attesa da molti commentatori è per ora una speranza lontana. Trump si è scontrato duramente con la stampa, non ha risposto alle domande più scomode e ha attaccato a testa bassa i suoi avversari come se ancora l’America fosse nel pieno della campagna elettorale, e la lezione che i commentatori ne hanno ricavato è che il presidente eletto sembra non avere intenzione di cambiare toni e strategie nemmeno al suo ingresso alla Casa Bianca.

 

Come preannunciato, Trump e i suoi assistenti hanno spiegato all’inizio della conferenza stampa come intendono affrontare la questione del potenziale conflitto d'interesse derivante dalle numerose attività economiche. Dopo aver sostenuto che la Costituzione non impone al presidente e al vicepresidente di evitare i conflitti di interesse, Trump ha spiegato che intende prendere una serie di iniziative per garantire più trasparenza. La Trump Organization e tutte le sue proprietà saranno trasferite entro il 20 gennaio sotto il controllo di un trust, la cui direzione sarà affidata ai due figli più grandi di Trump, Donald jr. ed Eric, e a un amministratore del gruppo. Tutte le operazioni che il trust dirigerà saranno sorvegliate da un comitato etico, che dovrà assicurare il rispetto dei criteri di trasparenza. Inoltre Jared Kushner, genero del presidente eletto appena nominato senior advisor, e sua moglie, Ivanka Trump, non avranno ruoli nel trust o nella Trump Organization. Tutti gli asset liquidabili di Trump saranno trasferiti al trust, e tutti gli accordi in sospeso, per investimenti e partnership saranno terminati. Per la durata della sua presidenza, non saranno permessi nuovi accordi all'estero. Trump non potrà essere informato di nessuna trattativa in corso, e non avrà accesso ai bilanci dettagliati, ma solo al resoconto generale del trust. Infine tutti i profitti derivanti da spese sostenute da governi stranieri e dai loro rappresentanti in alberghi o club della Trump Organization saranno devoluti al Tesoro degli Stati Uniti.

 

Dopo aver illustrato queste misure, Trump ha risposto alle domande dei giornalisti. Ha annunciato tre novità principali. Anzitutto, il presidente eletto ha detto di aver raggiunto un accordo con i repubblicani al Congresso per la cancellazione e il rimpiazzo dell'Obamacare. Non appena sarà approvata la nomina del suo segretario alla Sanità, Trump annuncerà i dettagli del piano, ma ha spiegato che questo permetterà di avere una sanità meno cara per gli americani e che non ci saranno vuoti legislativi, perché per ogni sezione dell'Obamacare che verrà cancellata, ci sarà una nuova legge approvata. In secondo luogo, ha promesso di annunciare la sua nomina per la Corte Suprema entro due settimane dall'inaugurazione. Infine, ha ribadito che la costruzione del muro di frontiera con il Messico inizierà il prima possibile, e che rimane convinto che il Messico rifonderà i costi di costruzione, attraverso un pagamento diretto oppure con nuove imposte.

 

A parte queste novità. Trump ha ribadito che intende incoraggiare le aziende a produrre in America applicando forti dazi sulle importazioni, e di essere intenzionato a potenziare la cyber sicurezza degli Stati Uniti, alla luce dei recenti attacchi informatici. Il presidente eletto ha ammesso a mezza bocca che gli hackeraggi che si sono verificati durante la campagna elettorale provenivano dalla Russia, ma ha aggiunto di ritenere una cosa positiva la preferenza che il presidente russo, Vladimir Putin, ha espresso per lui durante le elezioni, in quanto gli permetterà di costruire rapporti migliori con la Russia. Tuttavia, non ha risposto alla domanda di una giornalista che gli chiedeva se il suo team avesse avuto contatti con il Cremlino durante la campagna elettorale.

 

Trump si è anche lamentato della diffusione di quelle che ha definito “fake news”, contenute in un rapporto sulla sua vulnerabilità ai ricatti russi citato dalla Cnn e pubblicato da Buzzfeed. Trump ha definito Buzzfeed un “un ammasso fallimentare di spazzatura” e ha promesso “conseguenze” per la testata online, e ha rifiutato di rispondere alle domande della Cnn, dicendo al giornalista che le poneva: “Voi siete fake news".

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