Paul Nuttall con Nigel Farage (foto LaPresse)

Chi è Nuttall, il successore di Farage alla guida dell'Ukip

Luca Gambardella

Antiabortista, scettico sul riscaldamento globale, favorevole a un ritorno di Londra nell'Efta, ha due grandi responsabilità: guidare gli indipendentisti all'ottenimento della Brexit e riportare serenità nel partito

Roma. Era il grande favorito anche per i bookmakers e alla fine, col voto di stamattina, Paul Nuttall è diventato il nuovo leader dell'Ukip. Nuttall prenderà il posto di Nigel Farage, dimessosi lo scorso giugno dopo la vittoria del "leave" al referendum sulla Brexit e poi tornato come leader ad interim. L'ex numero due del partito indipendentista britannico ha raccolto il 62,6 per cento dei voti e ha battuto i rivali, Suzanne Evans, giornalista ed ex portavoce del partito, e John Rees-Evans, giovane militare di carriera prima di darsi alla politica.

 

 
Dopo aver vissuto mesi tormentati, Farage e gli altri pionieri dell'Ukip sperano che ora, con l'elezione del nuovo leader, si torni a un clima più disteso. Lo ha auspicato lo stesso Farage nel corso del suo ultimo discorso rilasciato nelle vesti di leader ad interim del partito: "Abbiamo cambiato il centro di gravità della politica britannica e senza di noi non ci sarebbe stato alcun referendum sulla Brexit". L'Ukip resta ancora una forza "vitale", ha spiegato, il cui obiettivo è ora quello di impedire che il risultato conseguito con il voto di giugno venga ridimensionato dal governo di Theresa May, sull'onda del timore per le conseguenze economiche di una "hard Brexit". Farage ha anche rivendicato il ruolo di ispiratore che l'Ukip ha ricoperto nell'ultimo anno nei confronti degli altri partiti nazionalisti europei. "Mi spiace gente, ma ci sono molte altre brutte notizie in arrivo", ha ironizzato riferendosi alle elezioni in programma in Italia e Austria a dicembre, e in Francia e Germania il prossimo anno.

 

 
Eppure l'emorragia verso altri partiti che ha coinvolto diversi componenti della leadership ha messo in crisi l'Ukip all'indomani della vittoria al referendum. Steven Woolfe, che inizialmente era tra i candidati a prendere il posto di Farage, se ne è andato a ottobre definendo l'Ukip "ingovernabile" e dopo essere arrivato alle mani con il compagno di partito, Mike Hookem durante una riunione al Parlamento europeo di Strasburgo; Diane James ha abbandonato dopo essere rimasta alla guida dell'Ukip per appena 18 giorni lamentando una mancanza di sostegno.


"Oggi è il giorno in cui iniziamo a ricomporre l'unità dell'Ukip", ha commentato Nuttall, originario del Merseyside, 40 anni dopodomani, con un passato da lettore universitario e già capo-delegazione al Parlamento europeo. Fautore del ritorno di Londra nell'Efta, l'Associazione europea di libero scambio, ostile all'Eea, lo Spazio economico europeo, Nuttal è un convinto anti-abortista, fautore di un severo inasprimento delle pene nei confronti di chi delinque o si droga, scettico sulle cause antropiche del riscaldamento globale. Si definisce un unionista ma vuole che anche l'Inghilterra abbia un Parlamento proprio, al pari di Scozia, Galles e Irlanda del Nord.


"Iniziamo un nuovo capitolo", ha auspicato oggi il presidente dell'Ukip, Paul Oakden commentando la vittoria di Nuttall. Il primo passo, sarà quello di portare a compimento quella che il nuovo leader ha già definito "una Brexit degna di essere definita tale".

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  • Luca Gambardella
  • Sono nato a Latina nel 1985. Sangue siciliano. Per dimenticare Littoria sono fuggito a Venezia per giocare a fare il marinaio alla scuola militare "Morosini". Laurea in Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia. Ho vissuto a Damasco per studiare arabo. Nel 2012 sono andato in Egitto e ho iniziato a scrivere di Medio Oriente e immigrazione come freelance. Dal 2014 lavoro al Foglio.