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La polizia francese arresta altre otto persone coinvolte nella strage di Nizza

Redazione

Otto uomini di nazionalità francese e tunisina sono stati fermati questa mattina, sospettati di avere legami con Mohamed Lahouaiej Bouhlel, il 31enne che la sera del 14 luglio travolse la folla a bordo di un camion uccidendo 86 persone.

Otto uomini sono stati fermati questa mattina nel dipartimento delle Alpi Marittime in Francia, sospettati di complicità con Mohamed Lahouaiej Bouhlel, il 31enne tunisino che la sera del 14 luglio scorso travolse la folla a bordo di un camion sul lungomare di Nizza, uccidendo 86 persone, prima di essere abbattuto dalla polizia. Lo Stato islamico aveva rivendicato l’attentato. Se all’inizio l’antiterrorismo pensava che Bouhel avesse agito da solo, lanciando l’autocarro sulla Promenade des Anglais - dove più di 30mila persone erano radunate per celebrare la festa nazionale - in un secondo momento si era supposto che l’attentatore avesse maturato il suo progetto con mesi di anticipo e che avesse avuto dei complici. Secondo quanto ha rivelato una fonte vicina all’inchiesta all’agenzia di stampa France Press, gli otto uomini di nazionalità francese e tunisina, sono stati fermati a Nizza, Saint-Laurent-du-Var e Cagnes-sur-mer. Nessuno di loro era già noto all’intelligence.

 

Nel corso dell’indagine erano già state arrestate altre sei persone: i franco-tunisini Ramzy A., Mohamed Oualid G. e il tunisno Chokri C., di 21, 40 e 37 anni, sospettati di complicità nell’attentato, e una coppia di albanesi, Artan H. (38) e Ankeneja Z. (42), accusati di aver fornito le armi al kamikaze. In seguito  è stato fermato anche Hamdi Z., 36 anni, che scattò un selfie con l'autore della strage, davanti al camion usato pochi giorni dopo nell’attacco.