Il presidente Hollande, con Valls e Macron (foto LaPresse)

Che cosa vuol fare davvero il garçon de France, Emmanuel Macron?

Redazione
Le proteste di questi giorni contro la "loi travail" mettono il presidente Hollande davanti a una scelta difficile: cosa fare di Valls e del suo ministro dell'Economia?

Che cosa vuol fare davvero il garçon de France, Emmanuel Macron? Il paese è bloccato da giorni, la piazza chiede la revoca della "loi travail”, la riforma del mercato del lavoro cui ha contribuito anche lui, il presidente François Hollande è molto indeciso: andare avanti, rischiando uno scontro che pagherà caro alle presidenziali dell’anno prossimo? Sacrificare il suo primo ministro, Manuel Valls, il primo liberale con cui è andato d’accordo ma che ora è rimasto isolato? E magari sostituire Valls con Macron, che attualmente è il ministro dell’Economia, facendo infuriare ancora di più la piazza, ma almeno levandosi di torno Valls? Non si sa: il decisionismo non è una caratteristica di Hollande, e la situazione è comunque molto grave.

 

Intanto sabato Macron ha rilanciato il suo “En Marche!”, movimento fondato a inizio aprile, con una marcia popolare contro l’immobilismo. Per ora il progetto non funziona granché, si dice che il ministro voglia uscire dall’impasse da solo, lasciando il governo e lanciando la propria candidatura presidenziale. Si dice che molto avverrà questa settimana. Intanto, ecco un po’ di letture per comprendere il fenomeno Macron, che cosa rappresenta per la Francia, che cosa per le sinistre europee e che cosa per la sua stessa carriera.

 

Quell’offensiva liberale che sfida la piazza francese

 

“I francesi sono liberali e non lo sanno. Non si definiscono tali perché sono influenzati dall’ignoranza diffusa sul significato del termine ‘liberalismo’, dalla demonizzazione di tutto ciò che è accostato all’aggettivo ‘liberale’ e da un’assenza di pedagogia su questa famiglia politica e filosofica che in Francia vanta pensatori come Raymond Aron, un grande liberale spesso dimenticato”. (Continua a leggere l'articolo)

 

 

 


 

L’età del tradimento

 

François Hollande è uno di quegli uomini politici che non rinunciano mai, “abbastanza tenaci da non abdicare alla propria ambizione”, ha scritto Gérard Courtois sul Monde. In Francia ce ne sono stati altri come lui: questa è la terra della tigna e del tradimento politico, nulla è impossibile e nulla è escluso quando, come diceva Nicolas Sarkozy, l’ossessione della presidenza non ti abbandona mai, nemmeno quando ti stai facendo la barba. (Continua a leggere l'articolo)

 

 

 


 

Nei sondaggi, la sinistra francese versione Macron sbaraglia Hollande e Valls

 

Ecco qualcosa che certamente non calmerà le acque in seno alla maggioranza governativa francese: secondo il più recente sondaggio condotto dalla società di rilevazioni statistiche Elabe e pubblicato in esclusiva dal quotidiano economico Les Echos, è l'attuale ministro dell'Economia, Emmanuel Macron, l'unico esponente di centrosinistra che potrebbe superare il primo turno delle elezioni presidenziali in calendario per la primavera del 2017. (Continua a leggere l'articolo)

 

 


 

Perché Macron vuole “rifondare l’Europa” assieme alla Germania

 

Die Wiedergründung Europas, la rifondazione dell’Europa. A nulla sono serviti i richiami all’ordine per la troppa disinvoltura con cui Emmanuel Macron ha contraddetto negli ultimi tempi le posizioni ufficiali del governo francese di cui fa parte: ieri il ministro dell’Economia ha ancora una volta deciso di prendere la sua libertà di parola promettendo una “nuova offerta” per la Francia in vista delle presidenziali del 2017 e invocando soprattutto una “rifondazione dell’Europa”. (Continua a leggere l'articolo)

 

 


 

Un libro racconta Macron, il “banchiere che voleva essere re” di Francia. Intervista

 

C’è una domanda che ossessiona oggi il Tout-Paris, più ancora di quale sarà la prossima mossa imprenditoriale di Matthieu Pigasse o la nuova liaison amorosa di Valérie Trierweiler: ma Emmanuel Macron sarà il salvatore della Francia o il becchino del socialismo? Per François-Xavier Bourmaud, giornalista politico del Figaro e autore di “Emmanuel Macron. (Continua a leggere l'articolo)

 

 



A colazione da Macron

 

“Blocage”, blocco, è il termine più utilizzato in Francia, lo ripetono tutti, giornalisti, politici, commentatori, funzionari, studenti, sindacati. Lo dicono i nottambuli di Nuit Debout che fanno base a Place de la République e lo dicono molti nella “fortezza”, come viene chiamato il ministero dell’Economia francese. Come sbloccare il paese? (Continua a leggere l'articolo)

 

 


 

Come superare lo schema del partito di sinistra, versione Macron

 

Ha aspettato le 20 di mercoledì prima di confermare quanto Libération e il Point avevano anticipato nel pomeriggio. Per un’ora e mezza, nella sua Amiens, ha tenuto tutti con il fiato sospeso, rispondendo alle domande con il suo abituale sorriso, un po’ charmeur e un po’ misterioso, mentre nelle redazioni di Parigi impazzavano i rumors sull’“annuncio annunciato”. (Continua a leggere l'articolo)