Fayez al Serraj, primo ministro del governo di accordo nazionale della Libia (foto LaPresse)

Fallimento in Libia?

Daniele Raineri

Tripoli in stato d’emergenza contro l’arrivo del governo sponsorizzato dalle Nazioni Unite e dall’Italia.

Roma. Quando ieri s’è sparsa la voce a Tripoli che quattro ministri del governo di accordo nazionale – appartenenti all’esecutivo guidato da Fayez al Serraj e sponsorizzato dalle Nazioni Unite – stavano per arrivare nella capitale, il governo locale (che ha un nome appena diverso: governo di salvezza nazionale) ha dichiarato lo stato d’emergenza e ha chiesto alle forze di sicurezza e alle milizie di entrare in stato d’allerta, pronti a reagire. Che la possibile presenza di quattro ministri che in teoria dovrebbero guidare il paese fuori dall’impasse politica faccia scattare l’allarme come un raid dello Stato islamico spiega quanto è indietro il piano per stabilizzare il paese, e questo è un problema anche per il governo italiano, che su quel piano ha investito e investe tanto – mentre altri governi, per esempio Egitto e Francia, stanno puntando sul generale Khalifa Haftar, a Bengasi.

 

Ogni giorno l’ufficio media del governo di Tripoli manda ai giornalisti, anche italiani, vignette e materiale satirico contro il governo di Fayez al Serraj, considerato una marionetta al soldo di potenze straniere. Come se non bastasse, i gruppi libici che appoggiano il piano delle Nazioni Unite stanno litigando per chi dovrà garantirne la sicurezza, e quindi incassare l’appalto pagato con finanziamenti internazionali. Se non interviene una qualche manovra correttiva, il piano internazionale per stabilizzare la Libia e sradicare lo Stato islamico (con una missione a guida italiana) rischia di naufragare.

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  • Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)