Alexis Tsipras al World Economic Forum a Davos (foto LaPresse)

Come si fa una sinistra di governo

Redazione
Il rinsavimento di Tsipras è meglio delle ammucchiate iberiche

Quest’anno due sinistre mediterranee di governo dal percorso praticamente opposto si sono recate al World economic forum di Davos. Una è quella greca di Syriza, che è partita dal radicalismo per approdare al pragmatismo ragionevole, tanto che il governo del premier Alexis Tsipras ha appena privatizzato il 67 per cento del porto del Pireo a vantaggio dei cinesi della Cosco in cambio di 369 milioni di euro, e ha varato una riforma delle pensioni sfidando lo sciopero generale indetto dai sindacati. L’altra è quella del Partito socialista portoghese, la cui ferma resistenza negli anni 70 impedì che il paese diventasse una dittatura comunista, ma che adesso per formare il governo del premier António Costa ha accettato l’ammucchiata massimalista con gli stessi comunisti e con il Blocco di sinistra, partito che mutatis mutandis è un po’ la versione lusitana di Podemos.

 

A Davos, Tsipras è stato invitato come protagonista di un panel sul futuro d’Europa assieme al collega francese Manuel Valls e a quello olandese Mark Rutte. Il ministro dell’Economia portoghese Manuel Caldeira ci è andato invece non come conferenziere, ma praticamente a implorare pietà per un “rischio paese” che sta schizzando a livelli insostenibili: i bond a 10 anni sono al 3 per cento di rendimento, Moody’s non ha concesso la promozione del rating che col precedente governo di centrodestra sembrava sicura, e il commissario europeo per gli Affari economici Moscovici avverte che probabilmente l’Ue boccerà il nuovo bilancio.  Un segnale sono anche i sondaggi per le presidenziali portoghesi di domenica, dove il candidato del centrodestra Marcelo Rebelo de Sousa è dato per sicuro vincitore con percentuali comprese tra il 48 e il 62 per cento, gran balzo rispetto al 38,6 a cui il centrodestra si era fermato alle politiche del 4 ottobre. Ma proprio da Davos Moscovici ha rilasciato un’intervista in cui, nell’ammonire Costa a “far rispettare le regole”, ha pure ricordato i rischi che anche la Spagna “prenda la via sbagliata”. A Madrid il Partito socialista è sempre più tentato da un accordo con Podemos secondo un modello “portoghese” già disastrato. Ennesimo promemoria sul fatto che in Europa ci sono due modelli porssibili di sinistra, quello dell’ammucchiata massimalista e quello della responsabilità – in cui spesso la sinistra si trova a intraprendere riforme considerate “di destra”. Facile intuire quale dei due modelli funziona e quale no.

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