Il presidente cinese Xi Jinping (foto LaPresse)

La Silicon Valley alla corte di Xi

Redazione
Il presidente cinese a Seattle prepara la Guerra fredda tecnologica

Tra Washington e Pechino è in corso una Guerra fredda tecnologica, scrive il New York Times, e il presidente cinese Xi Jinping, in arrivo negli Stati Uniti oggi in serata, ha la Silicon Valley al centro dei suoi obiettivi per la sua prima visita di stato americana. A New York, in vista dell’Assemblea generale dell’Onu, l’attenzione di tutti è puntata sul presidente russo Vladimir Putin e su Papa Francesco, ma questa volta, anche se Barack Obama gli ha concesso gli onori dovuti alla sua prima visita di stato in America, a Xi potrebbe non dispiacere essere messo in ombra. Sia perché la visita arriva in un momento di vulnerabilità in cui l’economia cinese arranca, sia perché molti degli aspetti più interessanti della permanenza di Xi in America non si concentreranno tra il 24 e il 28 settembre, giorni della visita ufficiale, ma oggi e domani, quando Xi, prima di volare a Washington, si fermerà a Seattle per incontrare a porte chiuse i ceo di tutte le grandi compagnie tecnologiche d’America. Prima al Paulson Institute e poi allo U.S.-China Internet Industry Forum (a quest’ultimo evento la presenza di Xi non è segnalata ufficialmente, ma i media americani la danno per certa) il presidente cinese parlerà per 36 ore di tecnologia e strategie digitali – unica eccezione una visita alla fabbrica americana della Boeing.

 

Ci saranno tutti, i ceo di Apple, Google, Facebook, Amazon, Microsoft, Ibm e altri, e dalla Cina si aggiungeranno Jack Ma di Alibaba e Robin Li di Baidu, in un giro di incontri monotematici che è una dichiarazione di strategia. Xi mostra che nella tecnologia la Cina sta cercando il suo nuovo core business, e corteggia la Silicon Valley in un momento in cui l’Amministrazione Obama minaccia di sanzionare la Cina per gli attacchi hacker contro aziende americane, le quali però non vedono l’ora di entrare nel mercato digitale cinese, il più grande del mondo. Da qualche giorno i media americani riprendono report secondo cui Google starebbe cercando di tornare in Cina con una versione censurata del suo negozio di app, e questo è solo un esempio dell’influenza che Xi può esercitare. Quando a Washington Obama minaccerà sanzioni contro Pechino, Xi gli farà sapere che i suoi migliori imprenditori la pensano diversamente.