
Evo Morales è liberista (!)
Il crocifisso con la falce e martello offerto a Papa Francesco ha riaccreditato l’immagine di Evo Morales come ultimo “grande mito” della sinistra terzomondista dopo la morte di Chávez, ma dall’Argentina arriva la notizia che molti allevatori e agricoltori minacciano di trasferirsi proprio in Bolivia, se il governo non cambia. Con l’Evonomics, la politica economia di populismo verbale (ma effettivamente business-friendly) del ministro Luis Alberto Arce Catacora, pagherebbero meno tasse e avrebbero meno vincoli rispetto alle regole imposte da Cristina Kirchner. Nel Chaco, provincia di confine dove la tentazione di espatriare è particolarmente forte, quest’anno è stato seminato ben mezzo milione di ettari in meno. E nell’intera Argentina il settore della carne bovina ha perso 138 stabilimenti, 21 mila posti di lavoro e dieci milioni di capi.
“Il 90 per cento dell’utile di un’impresa va in tasse”, denuncia il presidente della Sociedad Rural Argentina Luis Miguel Etchevehere. Eppure Cristina Kirchner è oggi il capo di stato più amato in una regione dove gran parte dei presidenti tocca livelli di impopolarità record. Col 40 per cento di approvazione, è probabile che le primarie di domenica vedranno un successo del suo delfino Daniel Scioli, compensando la sconfitta dell’ultimo voto di mezzo termine. L’inflazione è al 26 per cento, l’economia ristagna, imprenditori e economisti avvertono che il paese è sull’orlo del baratro, ma i salari sono stati appena aumentati del 27 per cento, e 3,5 milioni di persone hanno come principale fonte di reddito gli assegni familiari generosamente concessi dal governo.

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