editoriali

Extratassa sui profitti delle banche? Il timore si fa vedere in Borsa

Redazione

Gli investitori stanno annusando l’arrivo di nuove tasse sulle banche e così ieri hanno dato il via alla vendita di azioni del settore. Il governo dovrebbe chiarire

Gli investitori stanno annusando l’arrivo di nuove tasse sulle banche e così ieri hanno dato il via alla vendita di azioni del settore che potrebbe andare avanti fino a quando non sarà chiaro in che cosa consiste il “contributo” alla legge di Bilancio  richiesto dal governo Meloni. In Borsa l’incertezza si paga e così, dopo un weekend di indiscrezioni che parlavano non più, o non solo, di un nuovo rinvio dei crediti fiscali (misura applicata per le annualità 2024 e 2025 e ipotizzata anche per il 2026-2027), e che nella pratica si traduce in un prestito che le banche fanno al governo, ma di un vero prelievo fiscale, sono scattati i ribassi. L’indice di settore, Ftse Italia Banche, ha perso l’1,35 per cento con scivolate diffuse di tutti gli istituti di credito. Il vicecapo del governo, Matteo Salvini, ha detto che occorrono “almeno 5 miliardi” per sostenere famiglie, artigiani, commercianti e imprese; mentre il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha precisato che “sugli extraprofitti si troverà una soluzione” confermando il ritorno in auge di un termine che sembrava finito in soffitta.

Sul tavolo delle trattative ci potrebbe essere, dunque, una misura di carattere fiscale, anche se meno onerosa rispetto alla cifra a cui ha fatto riferimento Salvini, a fronte dell’impegno del governo di non ritirare le garanzie pubbliche sui prestiti alle imprese. A Palazzo Chigi, dove le posizioni non sono univoche, si punta a trovare una soluzione “condivisa”. Però l’idea di fondo è sempre la stessa: le banche hanno guadagnato troppo (112 miliardi di profitti negli ultimi tre anni) e devono restituire, soprattutto adesso che stanno beneficiando anche loro della promozione dell’Italia da parte delle agenzie di rating. Ieri, durante la presentazione dei risultati, il capo della divisione di wealth management di Intesa Sanpaolo, Tommaso Corcos, ha detto che lo spread sovrano ha margini per ridursi ulteriormente grazie allo “splendido lavoro” fatto dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Ma tutto nella vita ha un prezzo e Giorgetti intende passare all’incasso. 

Di più su questi argomenti: