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Editoriali

Meloni nega l'esistenza di un'Europa di Serie A, ma è risentita per essere relegata in B

La premier è consapevole che con lei alla guida, per ora, all’Italia tocca giocare in un’altra categoria. Come dimostra la sua reazione dopo l'esclusione dal vertice di Parigi con Macron, Scholz e Zelensky, e il trattamento che le è stato riservato a Bruxelles

Giorgia Meloni si è risentita per l’esclusione dall’incontro a Parigi di Emmanuel Macron e Olaf Scholz con Volodymyr Zelensky: ha definito l’invito al presidente ucraino “inopportuno”, perché “credo che la nostra forza in questa vicenda sia l’unità e la compattezza”. La premier italiana si è evidentemente sentita declassata rispetto a qualche mese fa, quando con Mario Draghi l’Italia in questo tipo di incontri era a fianco a Francia e Germania (si pensi al viaggio in treno a Kyiv Draghi con Macron e Scholz). Nella giornata, la premier ha poi subito un ulteriore affronto quando per questioni di tempo è saltato il bilaterale con il presidente dell’Ucraina e si era parlato di un incontro di gruppo in cui meloni avrebbe partecipato assieme ai capi di governo di Spagna, Polonia, Romania, Olanda e Svezia.

 

Alla fine, però, la diplomazia italiana è riuscita a organizzare una “lunga conversazione” tra Meloni e Zelensky – che è qualcosa di meno di un bilaterale ma qualcosa di più di una conversazione semplice – in cui la premier italiana ha confermato il sostegno all’Ucraina e il presidente ucraino ha manifestato gratitudine per l’impegno dell’Italia. L’aspetto interessante che questa vicenda ha fatto emergere è una contraddizione rispetto a recenti prese di posizione della premier italiana. Più volte Meloni, anche nei suoi primi interventi da premier al Senato, a chi le manifestava l’importanza di avere rapporti stretti con Francia e Germania come faceva Draghi, replicava che “non esiste un’Europa di serie A e  una di serie B”. A questo punto – se non c’è alcuna differenza – non si comprende perché sia indispettita dall’incontro di Francia e Germania e abbia fatto di tutto per evitare di stare nel gruppo insieme a Spagna, Polonia, Romania e altri. Di cosa si lamenta? La sua reazione è la più palese dimostrazione che anche per lei la serie A esiste, solo che ne nega l’esistenza perché è consapevole che con lei alla guida, per ora, all’Italia tocca giocare in un’altra categoria.

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