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Il caso

Salta il bilaterale Meloni-Zelensky, l'Italia non interviene nemmeno durante la plenaria

Simone Canettieri

La premier e il presidente ucraino si vedono in un incontro di gruppo con Spagna, Polonia, Svezia, Olanda e Romania. Da Palazzo Chigi precisano: "C'è stata una lunga conversazione a due"

Bruxelles, dal nostro inviato. In una giornata non proprio fulgida per la diplomazia italiana, dopo pranzo arriva il secondo ko per l'Italia: salta il bilaterale fra Meloni e Zelensky. L'appuntamento era stato annunciato ieri da Palazzo Chigi e da fonti italiane a Bruxelles, proprio nelle ore in cui il presidente ucraino stava volando verso Parigi per incontrare Macron e Scholz. Il faccia a faccia di oggi con la presidente del Consiglio sarebbe stato dunque un balsamo per curare la ferita dopo l'esclusione di ieri sera all'Eliseo. Invece non è andata così. 

Zelensky, al termine della conferenza stampa, ha avviato la girandola di incontri con i 27 leader dell'Ue. Fonti europee hanno spiegato come i leader siano stati raccolti per gruppi e ciascuno di questi incontrerà il capo di stato ucraino.

Gli incontri di ciascun gruppo dureranno, secondo le stesse fonti, 20-30 minuti. La scelta di evitare i bilaterali "one-to-one" con Zelensky è dovuta al forte ritardo nell'agenda dei lavori. Dopo la serie di incontri riprenderà il Consiglio europeo. Tra i bilaterali in programma c'era quello con la premier Giorgia Meloni. Ma l'Italia alla fine è stata inserita nel gruppo con Spagna, Polonia, Romania, Olanda e Svezia. 

Davanti a quella che si prefigura come una Waterloo per la diplomazia italiana, lo staff di Meloni fa trapelare che "il presidente ucraino ha chiesto al presidente del consiglio italiano di intrattenersi per un colloquio a due. Nel corso della lunga conversazione, Meloni ha confermato il sostegno italiano all’Ucraina contro l’aggressione russa. Il presidente Zelensky ha manifestato forte gratitudine". 

Insomma il protagonisma di Meloni non c'è stato, anzi. Nel corso della plenaria del Consiglio europeo con il presidente Zelensky, per motivi di tempo, non tutti i 27 leader sono intervenuti. In questo caso è stato designato un gruppo di paesi che, dopo i discorsi di Zelensky e dei vertici comunitari, ha preso la parola. I paesi designati sono stati – spiegano le stesse fonti – Spagna, Lituania, Lussemburgo, Slovacchia, Polonia e Olanda. E l'Italia non c'era. 

Sono ore di tensione per la delegazione italiana, che al momento spiega che "non sono previste altre dichiarazioni di Meloni per questa giornata". Le parole della mattina contro Macron e la Francia hanno lasciato il segno.

 

 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.