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legge di bilancio

La manovra cambia ancora: saltano norme su pensioni e Tfr. Ok per l'oro di Bankitalia

Redazione

Dopo una notte di scontri in maggioranza, in mattinata è arrivato il nuovo maxiemendamento dal governo: è una vittoria della Lega di Claudio Borghi sul Mef di Giancarlo Giorgetti. Boccia (Pd): "Giorgetti sconfessato dal suo partito, venga in Parlamento o si dimetta"

Dopo lo scontro di ieri tra Mef e Lega sull'allungamento dell'età pensionabile attraverso le finestre mobili e il depotenziamento del riscatto della laurea per anticipare la pensione, è stato depositato un nuovo emendamento dalla maggioranza che chiude tutte le polemiche: le pensioni non si toccano. È la vittoria della Lega (sulla Lega?) che ieri - tra il vicepremier Salvini e il relatore della manovra per la maggioranza Claudio Borghi - aveva a più riprese pizzicato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, minacciando anche di non votare il maxiemendamento se la stretta sulle pensioni fosse rimasta. Dal capogruppo Pd al Senato Francesco Boccia arriva una richiesta chiara: "Giorgetti è stato sconfessato dal suo stesso partito, venga in Parlamento o si dimetta". Più concilianti, ça va sans dire, le parole del senatore leghista Massimiliano Romeo: "Nessuno scontro interno alla Lega". 

 

A ogni modo, le modifiche nel nuovo testo sono molte, a partire dall'eliminazione della misura sul Tfr - contenuta nella prima versione della proposta di modifica a firma dell'esecutivo - che prevedeva l'adesione automatica alla previdenza complementare per i lavoratori dipendenti del settore privato di prima assunzione. Scompaiono anche le nuove risorse per 1,3 miliardi per finanziare il credito d'imposta Transizione 4.0, i cui fondi sono andati esauriti. Il ministro per i Rapporti col Parlamento, Luca Ciriani, tiene a far sapere che "la decisione della maggioranza è stralciare gran parte del famoso emendamento 4.1000. Tutto il resto verrà trasfuso in un decreto" che verrà approvato nel prossimo consiglio dei ministri. Il nuovo maxiemendamento contiene le misure sull'iperammortamento, nella stessa formulazione precedente e quindi con la proroga al 2028 e la stretta sugli investimenti green, la rimodulazione del Pnrr e l'ok per il tanto agognato emendamento sull'oro di Bankitalia, affermando il principio che le riserve auree appartengono al popolo italiano, seppur gestite e detenute dalla Banca d'Italia.

 

Via libera anche alla norma per lo sviluppo dell'industria della Difesa. La norma, frutto della riformulazione di tre distinti emendamenti presentati da Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, dice che "al fine di tutelare gli interessi essenziali della sicurezza dello Stato e di rafforzare le capacità industriali della difesa riferite alla produzione e al commercio di armi, di materiale bellico e sistemi d'arma, con uno o più decreti del ministro della Difesa di concerto con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono individuate, anche con funzioni ricognitive e comunque nell'ambito delle risorse previste a legislazione vigente, le attività, le aree e le relative opere, nonché i progetti infrastrutturali, finalizzati alla realizzazione, ampiamento, conversione, gestione e sviluppo delle capacità industriali della difesa, qualificati come di interesse strategico per la difesa nazionale".

 

Resta in piedi la possibile riapertura del condono del 2003: tra le riformulazioni di emendamenti parlamentari alla Manovra compare infatti la riscrittura della proposta di modifica - inizialmente a prima firma Rastrelli (FdI) - sulla sanatoria edilizia. La riformulazione prevede che siano sanabili tutte le tipologie di illecito previste (dalle opere realizzate in assenza o difformità di titolo abitativo alle opere di manutenzione straordinaria, compresi restauri) purché non si tratti di opere abusive di proprietà di persone condannate o sulle quali non siano possibili interventi antisismici o con vincoli legati alla gestione del territorio o realizzate su monumenti nazionali. È comunque affidata alle regioni l'adozione di una legge di attuazione entro 2 mesi dall'entrata in vigore della Manovra.

 

Nella giornata di oggi continueranno le votazioni in commissione Bilancio al Senato, tra i pacchetti che dovrebbero essere esaminati, rientrerebbero le riformulazioni del governo su temi come affitti brevi, dividendi, banche e compensazioni. Il voto sul nuovo emendamento del governo che sostituisce il maxi ritirato questa notte, invece, dovrebbe avvenire in coda ai lavori della commissione.

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